Rico Rodriguez è tornato in Just Cause 4. Il nuovo capitolo della saga Square Enix e Bandai Namco è arrivato. Tra qualche polemica, ma con lo stesso divertimento di sempre.
Rico Rodriguez, il protagonista della saga Just Cause, è un action hero in piena regola. Proprio come se fosse uscito direttamente da un film anni 80, questo bellimbusto è responsabile di aver fatto cadere con le armi 6 dittatori in diversi paesi del mondo. Steven Seagal, Chuck norris o Stallone non reggono il confronto con la sua spavalderia, la barda di tre giorni e la giacca di pelle… Ma soprattutto per il mondo in cui si fa beffe della morte.
E questa volta, in Just Cause 4, lo fa in modo ancora più esagerato. Rico non fa più parte dell’agenzia, ma questo non gli impedisce di viaggiare a Solis (un piccolo paese nella giungla del Sudamerica, che sembra ispirato al Perù) per affrontare il megalomane Oscar Espinosa, il suo luogotenente Gabriela Morales e un intero esercito noto come La Mano Nera. Insomma, sarà meglio che vi prepariate per una rivoluzione in piena regola.
Avalanche Studios, responsabili di Just Cause 4, sono maestri del genere Sandbox. Non solo hanno curato i tre capitoli precedenti, ma hanno firmato giochi come Mad Max o il prossimo Rage 2. Hanno un motore grafico proprio (L’APEX Engine) e uno stile proprio in cui vengono premiati il divertimento, le dimensioni della mappa (in questo caso Solis conta oltre 100 chilometri quadri) e le possibilità. E proprio in questi punti brilla JC 4.
L’idea è sconfiggere Espinosa (che sta usando il clima come un’arma), restituire il potere al popolo e farlo con uno stile inimitabile; equipaggiati del solito rampino, un paracadute, una tuta alare e tutte le armi (di finzione) che vi possano passare per la testa, dai fucili ai cannoni elettrici.
Correre e distruggere
Proprio il modo in cui viaggiamo rende unico Just Cause 4. Come nei soliti sandbox, Just Cause 4 è costruito sulla premessa del poter prendere in prestito ogni veicolo – civile e militare – che gira nel paese. Questo è applicato ad automobili, moto e tuk-tuk (mezzi a tre ruote) così come ad elicotteri, aerei e altri mezzi volanti. Ma lo spirito del gioco sta tutto nell’usare i gadget che Rico ha a disposizione.
Il rampino non serve solo a trasportarci in luoghi vicini. Possiamo usarlo come forza di trazione per muovere oggetti pesanti o dargli funzionalità speciali come i palloni fulton (che lanciano in aria qualsiasi cosa sia loro attaccato) o i propulsori, piccoli razzi che spingono in qualsiasi direzione. E ovviamente, il miglior strumento per salire su un mezzo in volo.
Quasi versatile quanto questo strumento è il nostro paracadute, che può essere usato durante una caduta (onde evitare una morte orribile) o usarlo combinato con il rampino per volare nello scenario. Anche se quando si parla di volare, la tuta aerea è il metodo più veloce (e che ci permette di realizzare le migliori acrobazie).
Queste sono le possibilità di Rico Rodriguez, ma sta a noi combinarle in modo da renderle più divertenti e spettacolari, dipende dalla nostra immaginazione. Iniziare un attacco dall’aria? Lanciare un veicolo in modo kamikaze e poi lanciarci fuori col paracadute all’ultimo momento? Lanciarci da un elicottero nemico all’altro? Dipende dalla nostra abilità, ma il gioco ci invita ad essere creativi.
La capacità di distruzione è la ciliegina sulla torta delle tante possibilità. Gran parte delle strutture nemiche possono saltare in aria, con effetti molto spettacolari (oltre a causare un buon numero di morti tra i soldati della Mano Nera). Ovviamente succede anche nel verso opposto, e presto scopriremo che i serbatoi di combustibile o le scatole di legno non sono buone coperture.
Missioni per una Giusta Causa
Con in altri videogiochi sviluppati da Avalanche Studios, la mappa è piena di missioni da portare a termine (alcune appartengono alla storia principale e altre servono semplicemente a debilitare il regime… o persino per aiutare a girare un film).
In ogni caso, il gioco è pieno di contenuti. Non parliamo solo di cercare extra; abbiamo più di 400 acrobazie da realizzare (si, avete letto bene), oltre 30 attacchi a regioni, 12 sepolcri con reperti archeologici e le operazioni necessarie a fermare il progetto Illapa, che fa diventare i fenomeni meteorologici un’arma.
Ma alla lunga la struttura di queste missioni diventa un po’ ripetitiva e molto spesso si tratta di andare da una parte all’altra di una base nemica, attivando interruttori ed abbattendo i nemici che ci si parano davanti. Questo non toglie che ci siano momenti epici, inseguimenti e altre set pieces che innalzano il ritmo del gioco, anche se la parte narrativa resta un passo indietro rispetto ad altri giochi del genere.
Viva la Revolución
Proprio come tutti i grandi rivoluzionari, Rico è in grado di guidare i ribelli di Solis nella loro battaglia. Man mano che creiamo problemi tra le truppe di Espinosa, nuove cellule di combattenti si uniranno alla nostra causa, e noi possiamo far sì che essi prendano il controllo di diverse zone nella mappa.
È un sistema estremamente semplice, che racchiude un pelino di strategia. Non ci permette di disegnare noi stessi il piano di battaglia, ma si limita a indicarci i luoghi in cui possiamo spostare le unità dopo aver realizzato una missione determinata.
Quando visiteremo le zone sotto il nostro controllo, anziché soldati della Mano Nera vedremo di pattuglia i ribelli, con i loro carrarmati e aerei pieni di scritte. Avendo in questo modo una certa evoluzione nel territorio man mano che andiamo avanti.
E Solis è uno dei mondi aperti più variegati che abbiamo avuto modo di visitare; come abbiamo detto prima, la giungla e le montagne sembrano ispirate al Perù, ma troviamo anche il deserto e cime innevate, grandi zone portuali, un aeroporto internazionale, città con grattacieli, rovine precolombiane e laboratori.
È così grande che ci viene data la possibilità di chiamare piloti che ci portino rifornimenti su qualsiasi punto della mappa (che siano armi o veicoli).
Comparto tecnico irregolare
Just Cause 4 fa una prova di forza con la distanza del FOV e l’illuminazione degli scenari. E non possiamo dimenticare che parliamo di un open world enorme. Ma altri elementi come il design dei personaggi o le animazioni non sono così curati.
Il controllo dei veicoli è un po’ duro (se avete giocato a Mad Max, saprete già di cosa parliamo), ma tutti hanno personalità. Anche se non sono macchine reali, possiamo riconoscere il design degli elicotteri Apache, il Super HIND, i veicoli Humvee… E per quanto riguarda la fisica, anche se può sembrare esagerata, fa buon uso della presenza del rampino e gli altri gadget.
Senza dubbio alcuno, il punto di forza sono le tempeste, i tornado e i forti venti che oltra a fare da elemento giocabile, si presentano in modo spettacolare. Il clima di Just Cause 4 è il più estremo che possiate trovare in un videogioco. Ma con tutta questa ambizione erano inevitabili alcuni bug, che per fortuna non rovinano il gioco.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, il doppiaggio in italiano è buono e si combina perfettamente con buoni effetti sonori. La colonna sonora non offre niente di spettacolare (ma nei veicoli possiamo accendere la radio per ascoltare diverse canzoni).
Per finire, le opzioni online si limitano a condividere le nostre gesta (tempo di volo, nemici abbattuti, metri di salita con il paracadute…) con i giocatori di tutto il mondo… Un po’ poco.
Un sandbox puro
Un sandbox è per definizione un campo giochi in cui i giocatori possono divertirsi nel modo in cui preferiscono. E JC4 raggiunge questo obiettivo alla perfezione; ci fornisce gli strumenti per divertirci alla grande, che sia esplorando la mappa di Solis o guidando i veicoli più impensabili. E la parte più divertente è combinare le abilità di Rico per superare ogni situazione.
A seguito il lancio degli ultimi esponenti del genere, con una maggiore profondità narrativa come nel caso di Red Dead Redemption 2, o una comparsa più organica delle missioni (come in Zelda BOTW), può sembrare che Just Cause 4 abbia fatto un passo indietro, ma ci troviamo di fronte a un gioco estremamente divertente che rappresenta una ventata d’aria fresca, meno seriosa rispetto ad altre opere.
NOTA
Questa recensione parla della versione PS4 dopo aver applicato l’aggiornamento post lancio. Dobbiamo dire, con amarezza, che prima del primo aggiornamento il gioco risulta quasi ingiocabile, data la grafica per niente pulita e le costanti cadute di frame. Ma dopo il primo aggiornamento questi problemi sono stati totalmente risolti.