C’era una volta un’elfa e uno gnomo…
Meglio tardi che mai, avranno pensato alcuni utenti Switch. Il motivo è che finalmente, e dopo quasi 4 anni dal lancio originale su altre piattaforme, The Book of Unwritten Tales 2 è arrivato anche su Nintendo Switch.
È tutto vero, signore e signori, dopo una lunga attesa, finalmente possiamo vivere le avventure di Ivo (Una principessa elfa), Wilbur (Il primo gnomo in grado di praticare magia da secoli), Nate (Un umano per metà avventuriero e per metà truffatore) e Critter (Una taciturna creatura rosa).
Ma tranquilli, questo secondo capitolo è perfettamente giocabile anche da chi non ha mai giocato il primo capitolo, grazie ad un brillante inizio del gioco e ad un tutorial che mostra come procederà la nostra avventura, sia a livello giocabile che narrativo. In questi paragrafi vi racconteremo come si presenta questo mondo di magia, fantasia e umorismo creato da King Art Games.
The Book of Unwritten Tales 2 propone un’avventura corale in un mondo ispirato al più classico fantasy. Elfi, uomini, gnomi, folletti, troll, maghi, stregoni e strani animali convivono in questo gioco come in qualsiasi racconto di genere. Ma attenzione, il copione e gli avvenimenti mischiano il fantasy epico con alcuni elementi sci-fi e un’infinità di riferimenti alla cultura pop (camei di Mario, Harry Potter, l’Internet Culture e un sacco di altre sorprese). Tanti riferimenti che si potrebbe persino scriverne una recensione dedicata. Ma le vere star di questo mix sono i personaggi che controlliamo, Ivo, Wilbur, Nate e Critter. Sono loro i protagonisti, quelli che portano sulle spalle la maggior parte del peso narrativo nel gioco, ed è grazie a loro che saremo incapaci di staccarci dal gioco fino a vedere come finisce la loro odissea. Insieme a loro vivremo situazioni esilaranti, conversazioni molto divertenti e con loro risolveremo un’infinità di puzzle che costituiscono la base giocabile di questo classico punta e clicca. Perché i protagonisti hanno un grande carisma, oltre ad essere eroi davvero poco convenzionali. Quindi riescono facilmente a ottenere l’empatia del giocatore. Sicuramente, questo è uno dei punti di forza su cui si basa il gioco di King Art Games.
Detto questo, inizieremo il nostro viaggio accompagnando Ivo, la principessa elfa, che è rinchiusa nella sua stanza per ordine di sua madre. Non sveleremo parte della trama, ma ci servirà a prendere dimestichezza coi controlli del gioco e per abituarci al sistema di gioco. Questi primi momenti serviranno anche per ambientarci nei menu e coi tasti per confermare le azioni che desideriamo realizzare.
E proprio da questo punto vogliamo iniziare la nostra recensione, per toglierci subito di dosso una delle sensazioni negative che ci ha lasciato il gioco. Abbiamo trovato i controlli un po’ lenti e imprecisi. Siamo persino arrivati a sentire la mancanza di un mouse per effettuare alcuni comandi durante l’avventura. Aprire l’inventario, selezionare gli oggetti, usarli, attivare i meccanismi necessari a risolvere alcuni puzzle si è rivelato un compito pesante per via della combinazione di tasti scelta. È stata una strana sensazione che nulla ha a che vedere con la qualità generale del gioco. Perché non vogliamo ingannare nessuno, The Book of Unwritten Tales 2 è un’avventura grafica molto divertente e piacevole, ma bisogna avere pazienza con questo dettaglio. Inoltre, è un avventura grafica vecchia scuola, e questo forse spaventerà più di un giocatore, ma spieghiamo bene.
Come sappiamo tutti, i punta e clicca si basano sull’esplorazione degli scenari (solitamente aree delimitate e chiuse) nelle conversazioni con diversi personaggi che forniranno piccoli indizi e sul raccogliere oggetti per arrivare a risolvere puzzle combinando tutti questi fattori. E così via per le decine di ore che il gioco può durare. Tutto questo, spiegato in questo modo, può sembrare tedioso e ripetitivo, e infatti ci sono stati momenti in cui abbiamo avuto bisogno di una pausa per disintossicarci da tutti questi puzzle. A tutto questo occorre aggiungere che alcuni di questi appena hanno un senso o ci vengono forniti troppi pochi indizi per risolverli, provocando che a volte ci troviamo a girare a vuoto tra gli scenari fino a capire cosa dobbiamo fare. Più che il trial and error conta l’ingegno del giocatore. Ci è sembrata una cosa buona che il gioco permetta di saltare alcuni puzzle (non senza perderci qualche dettaglio per strada) se non siamo capaci di risolverlo.
Fortunatamente per noi, e soprattutto per il divenire del gioco, ci sono situazioni così comiche da far dimenticare tutto. Avremo anche qualche compito secondario con stile diverso di cui siamo molto grati perché danno varietà e ossigeno al gameplay.
Nonostante tutto, questo gioco farà le delizie dei puristi del genere. E lo ripetiamo, nonostante il taglio classico è una magnifica avventura grafica che nessuno dovrebbe perdersi. Che si sia o meno un fan delle avventure ispirate agli anni 90.
E uno dei principali motivi, lasciano finalmente da parte i lati negativi, è proprio la bellezza del mondo magico costruito per questa saga. Gli ambienti sono stupendi e troveremo una grande varietà. Da un giardino elfico alle rovine di una scuola di magia, biblioteche magiche, castelli o boschi incantati. La quintessenza del fantasy. Che si tratti di ambientazioni chiuse aiuta a permettere di riempirle di dettagli (la maggior parte con rilevanza per la risoluzione dei puzzle o per mettere riferimenti esterni o battute comiche). I personaggi spiccano per il loro design simpatico e sempre associati ai canoni classici dell’immaginario fantasy. Senza dubbio The Book of Unwritten Tales 2 è un piacere per gli occhi grazie al design colorato e ispirato.
Ma non è solo un gioco bello da vedersi, dato che comparto grafico a parte, è molto solido anche nelle prestazioni. Il gioco si mostra stabile in ogni momento, sia in modalità TV che in portatile. Questa volta siamo sorpresi che le due modalità si presentino ugualmente bene sullo schermo sia come risoluzione che come rendimento. Questo significa un ottimo lavoro di ottimizzazione da parte dello studio di sviluppo.
Infine, vogliamo segnalare una fantastica colonna sonora piena di canzoni molto epiche ma anche più rilassanti e che accompagnano perfettamente in ogni momento l’azione.
Menzione d’onore per l’ottimo lavoro dei doppiatori che interpretano alla perfezione tutti i personaggi, anche se solo in inglese. Ma tranquilli, la versione per Nintendo Switch, come tutte le precedenti versioni, arriva sottotitolata in italiano, senza perdere simpatia e facendo un ottimo lavoro per mantenere l’umorismo originale.
Conclusioni
The Book of Unwritten Tales 2 è una magnifica avventura punta e clicca. Ha un gusto nostalgico delle avventure grafiche più classiche. Si sente l’aroma del libro antico, di quelli che accumulano polvere, acari e passano per mille mani. Questo gioco è pur sempre un libro fantasy giocabile, riempito con sacchi di umorismo, situazioni esilaranti e personaggi che tengono in piedi tutta l’avventura. Le avventure dei vari personaggi regaleranno grandi momenti. Ma avvertiamo che può risultare un po’ ripetitivo fare continuamente le stesse cose (percorrere gli scenari, cercare indizi, risolvere puzzle, parlare coi personaggi…). I controlli, che abbiamo trovato poco immediati in questa versione, non aiutano a evitare la sensazione di tedio in alcuni punti. È un’avventura grafica classica in tutto e per tutto. Ma se vi lasciate catturare dal suo mondo di fantasia, non vi pentirete di averlo provato.