Ripartire da capo con un classico PlayStation 2 apportando grandi novità ma mantenendo intatta l’essenza del gioco. Questo è il reboot di Ratchet & Clank.
Ratchet & Clank è una delle icone dell’epoca PlayStation 2. Personaggi creati da Insomniac e da sempre legati alle piattaforme Sony che hanno condiviso con Jak & Daxter quel concetto di mascotte tipico degli anni 90 in altre piattaforme e che la prima PlayStation ha ripreso con Crash Bandicoot, personaggio ormai nell’oblio negli ultimi tempi. In concomitanza con il film basato sulle avventure di Ratchet, lo sviluppatore (conosciuto anche per giochi some Spyro, Resistance o Sunset Overdrive) ha deciso di ricreare da capo il primo capitolo di questo mitico franchise adattandolo a PlayStation 4. E il risultato è a nostro avviso ottimo. Possiamo chiamarlo remake, o reboot, o come vogliamo, ma adesso andiamo nel dettaglio.
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La proposta di Insomniac è offrire le stesse cose che abbiamo già visto su PlayStation 2 (2002) ma costruendo il tutto da zero. Questo significa che non ci troviamo di fronte a un Remaster con un semplice upscale delle texture in alta risoluzione, ma che il progetto è nato sfruttando il potenziale di PlayStation 4. Molte delle ambientazioni, la maggioranza per essere precisi, ci sembreranno familiari perché hanno lo stesso stile e le stesse finiture del Ratchet & Clank originale, ma sono stati aggiunti nuovi pianeti, nuovi nemici, nuove meccaniche di gioco e qualche boss inedito. Cambiamenti sufficienti per giocarlo anche se lo avessimo giocato da poco (o al suo Remaster in HD) ma mantenendo le basi conosciute senza arrivare ad essere, in fondo, un gioco totalmente nuovo.
Reinventare Ratchet & Clank per PlayStation 4
Questo “re-imagined” Ratchet & Clank mostra la sua proposta fin dai primissimi momenti. Vediamo come un pericoloso prigioniero esce dalla sua cella per parlare con il grande capitano Qwark, e quest’ultimo gli spiega gli avvenimenti accaduti di recente. Qwark farà la parte di narratore della trama di Ratchet & Clank, quella che abbiamo visto su PlayStation 2. Difatti anche l’inizio del gioco è diverso. A livello di gioco controlleremo Ratchet per cercare di superare le prove e diventare Ranger, cosa che non gli viene concessa a causa del suo passato. A seguire controlleremo (non è un video) Clanck mentre cerca di scappare dalla fabbrica di robot e fugge con una navicella verso il pianeta del suo inseparabile compagno. Alla fine, a livello di trama, tutto si incastra nel modo che conoscevamo, ma con uno sviluppo leggermente diverso dall’originale.
Ratchet & Clank è un videogioco che mischia azione, moltissima azione, con piattaforme, alcune puzzle e certe fasi di proposte variabili. L’obiettivo principale è viaggiare attraverso i vari pianeti mentre completiamo delle missioni (di cui alcune secondarie) che troveremo in ogni pianeta. Man mano che avanzeremo tra i pianeti, saranno disponibili alcuni nuovi pianeti e avremo una maggior libertà di scelta nei nostri viaggi. Anche se si tratta di un’avventura con un sviluppo eminentemente lineare, in alcune occasioni sarà possibile scegliere se andare in un posto piuttosto che nell’altro, ma sempre con un collo di bottiglia che ci costringe a finire ciò che abbiamo in sospeso prima di continuare (per esempio, ottenere un apparecchio che possa aprire una porta e avere accesso a contenuti di un dato pianeta).
Ogni pianeta ha una mappa propria con diversi cammini – molto sono percorribili solo con determinati oggetti – con obiettivi segnati che dobbiamo raggiungere. Salvare un personaggio, sconfiggere alcuni nemici, sconfiggere un boss finale o raccogliere X oggetti sono alcune delle proposte che si presentano maggiormente. Per farlo abbiamo a disposizione un controllo dei personaggi che si adatta perfettamente alle nostre necessità. Un tasto per gli attacchi corpo a corpo, un altro per saltare, uno per puntare che permette di lasciare la mira fissa su un obiettivo e sparare con precisione, un altro per cambiare velocemente l’arma e un ultimo tasto per uso promiscuo, come un raggio che permette di appendersi ad alcuni punti.
Armi e Gadget di Ratchet & Clank
Ratchet & Clank basa il suo successo su due elementi che brillano di luce propria. Da una parte, le armi e oggetti vari che abbiamo a nostra disposizione. Questo lo ha ereditato dai vecchi capitoli della serie ma che è sempre degno di nota in questo reboot. Cominciamo con alcune basiche come le granate a fusione o il cannone di protoni, ma guadagnando crediti possiamo comprare e potenziare armi in diversi modi. E il festival pirotecnico che avremo a nostra disposizione ci tiene incollati al gioco, con molte possibilità che si aprono mentre avanziamo nel gioco.
Avremo a disposizione un lancia fiamme, un Lanciapredator, che è una palla che continua ad emettere impatti in un raggio d’azione ideale per bloccare mostri, Mr. Zukon, che è come un drone ma più figo che spara a destra e a manca e il Pixelatore HD, che funziona come un fucile di corto-medio raggio che pixela i nemici mentre li distrugge in un attimo. Non mancano lancia razzi, diversi tipi di granata o una specie di fucile da cecchino tra tanti altri. Ma la cosa migliore non è la varietà delle armi e l’utilizzo che ne possiamo fare in ogni momento – basterà avere munizioni a sufficienza – ma la combinazione di tutte loro.
Arriviamo in un posto con nemici terrestri che arrivano a disturbare, un paio di torrette in lontananza e tre robot in aria. Lanciamo il Lanciapredator per eliminare i nemici a terra, con lo zoom di una delle nostre armi distruggiamo le torrette e con il Combustore segniamo i nemici in volo per poi scagliare le granate di fuoco direttamente su di essi. Possiamo usare armi per coprirci le spalle mentre massacriamo nemici con una torretta, possiamo bloccare il boss finale mentre ripuliamo una zona… Si può fare di tutto! E soprattutto, e super divertente combinare armi, tenere le più potenti per i nemici più tosti ecc.
Un altro punto forte di Ratchet & Clank sono i nemici. Ce ne sono di molti tipi, ma soprattutto ce ne sono tanti. Non è raro finire in mezzo a situazioni in cui non capiremo che succede per via delle esplosioni e i nemici che ci attaccano da ogni angolazione possibile. In questo senso il gioco è abbastanza esigente e se rimaniamo senza munizioni o non ci difendiamo bene, moriremo (la vita non si rigenera col tempo, bisogna cercarla in giro per la mappa). Purtroppo, esiste un elemento che semplifica il gioco: i chackpoint. Ci fanno abituare al fatto che sono costanti facendo in modo che la morte non sia una grande perdita, dato che non ci sarà molto da rifare (non torneremo mai troppo indietro). La parte più difficile sono i boss finali, se moriremo contro di loro dovremo ricominciare. Questi ultimi sono di grandi dimensioni, con comportamenti sempre diversi e aiutati da elementi dello scenario e piccoli tirapiedi che complicano la nostra vita più del dovuto.
Tutto questo si sviluppa combinando meccaniche che si sposano più o meno bene in base alle occasioni. Per esempio, esistono zone di piattaforme non troppo esigenti e normalmente lineari che ci costringono però a calcolare bene i nostri balzi. Ci saranno anche alcuni piccoli puzzle da risolvere, ma non sono mai eccessivamente difficili. Raramente ci verrà richiesto di fare qualcosa che non sia troppo evidente per avanzare (togliere acqua da un determinato posto per metterlo da un’altra parte, prendere un robot che fornisce energia e spostarlo in un altro punto per aprire una porta). Sono alcune delle cose meno ispirate del gioco come lo sono le zone on rail (lente e senza nessuna sfida) o lo battaglie aeree sulle navicelle, anch’esse non troppo agili e nemmeno difficili.
Ci sono però altre proposte che funzionano bene. Molti dei pianeti presenti hanno strade alternative per trovare nuove armi e segreti, cosa che permette un po’ di ri giocabilità (a volte torneremo quando avremo a disposizione il gadget necessario) e alcuni punti di esplorazione. Anche quando giochiamo in solitario con Clank queste fasi si svolgono alla perfezione. Sono del tipo puzzle, usando robot per spingerci, creare strade che non esistono, generare energia per aprire dispositivi ecc. è vero che non sono puzzle molto esigenti, ma l’elenco delle abilità disponibili e la loro combinazione rendono queste fasi soddisfacenti.
Il sistema per ottenere certi oggetti utili a potenziare armi, comprarne di nuove e sbloccare alcuni extra (con schede e pack delle stesse con immagini e altri segreti) alimentano la nostra voglia di rompere tutto, esplorare ogni angolo e fare qualche giretto di troppo negli scenari. Non essendo eccessivamente grandi, e avendo strade legate alla missione principale, non diventa mai pesante e porta qualche nuovo contenuto per un gioco che ci porta via una decina di ore lasciando alcuni compiti da completare e scoprire.
Ratchet, come in un film d’animazione
A livello audiovisivo questo Ratchet & Clank è una delizia per gli occhi con belle finiture in ogni senso. Mantiene il tocco colorato e semplice del gioco originale, ma su PlayStation 4 tutto diventa più bello. I modelli dei personaggi, gli originali design dei nemici e scenari pieni di dettagli in ogni punto. A questo si aggiunge anche un’infinità di scene cinematiche spettacolari che ci fanno sembrare il tutto un film d’animazione e che fanno una transizione perfetta verso la parte in-game. Non è perfetto, e questo è evidente in alcuni dettagli come alcune animazioni migliorabili – anche alcuni impatti e reazioni – e il fatto di non aver raggiunto i 60 frame per secondo (gira a 30). La sensazione è che qualche volta c’è un pezzo fuori posto per quanto riguarda i personaggi negli scenari, ma sono dettagli minori in un insieme piuttosto solido. Ci sono anche alcune espressioni facciali e reazioni che potrebbero essere migliorate nel contesto in cui si presentano.
A livello sonoro, Ratchet & Clank è molto curato con una colonna sonora che accompagna perfettamente con brani orchestrati che cercano di emulare – con successo – l’interno di una specie di Star Wars ma nell’universo di Ratchet & Clank, voci doppiate all’italiano con dialoghi pieni zeppi d’umorismo e una buona quantità di effetti speciali che accompagnano alla perfezione.
Conclusione
Reboot o Remake? La verità, semantica a parte, è che Ratchet & Clank è in grado di offrire, con la base del gioco del 2002, una proposta giocabile che apporta cose differenti rispetto a quelle a cui siamo abituati nel 2016. È sempre un videogioco carico d’azione, frenetico e divertente, ma ci troviamo anche esplorazione, piattaforme, puzzle e un elenco di armi ricco di varietà e originalità. Un tipo di avventura perfettamente odierno a cui sono state aggiunte alcune nuove mappe, nemici ed extra che piaceranno – a partire dalla stessa narrativa – ai fan della serie. Con una finitura audiovisiva sorprendente dal primo momento e un ritmo di gioco elevato, Ratchet & Clank giustifica (molto più di altri ritorni sotto forma di remaster) il progetto grazie al lavaggio di viso a cui è stato sottoposto. Non è omogeneo e alcune delle meccaniche che offre sono al di sotto del livello che si sarebbe sperato, ma in generale Insomniac è stata in grado di aggiornare un classico per renderlo attuale.
Ratchet & Clank
Pro
- Grande varietà di armi originali e devastanti.
- Azione senza sosta con moltissimi nemici a schermo.
- Alcune battaglie contro i boss finali.
- Le meccaniche delle fasi con Clank.
- La colonna sonora.
Contro
- Checkpoint costanti che rendono facile avanzare e depenalizzano la morte.
- Varie meccaniche non entusiasmanti (battaglie aeree, sezioni on-rail, alcuni puzzle).
- Qualche problemino tecnico qua e là.
[…] Ratchet & Clank – Recensione […]