Da anni gli Stati Uniti promuovono il loro Chips and Science Act. Con essa, il governo americano cerca di incrementare la produzione di chip sul territorio statunitense, una situazione che ha portato a distribuire più di 35 miliardi di euro in sussidi ad aziende come Intel, Samsung e TSMC. E, secondo uno studio, sembra che questa iniziativa darà i suoi frutti nei prossimi anni. Come indicato dal portale TechSpot in una recente pubblicazione, gli Stati Uniti sono passati dal produrre il 10% dei chip mondiali nel 2022 a firmarne il 14% nel 2023. In questo modo, il Chips and Science Act sta già iniziando a dare i suoi frutti, ma secondo le stime di uno studio, questa possibilità si spingerà ancora più in là nei prossimi anni, poiché si stima che gli Stati Uniti produrranno il 28% dei chip logici avanzati nel 2032.Un colpo a Taiwan e alla Corea del SudÈ chiaro che questa crescita degli americani avrà un impatto diretto su altre regioni del mondo. Taiwan produce attualmente il 69% dei chip tecnologicamente più avanzati del mondo, per cui si parla di una chiara posizione di dominio. Anche la Corea del Sud detiene una buona quota, pari al 31% dei chip prodotti nel mondo. Tuttavia, lo studio stima che Taiwan scenderà al 47% entro il 2032 e la Corea del Sud a un fatidico 9%. Quindi, secondo i dati di questo studio, questi due Paesi asiatici sarebbero i principali colpiti dalla crescita degli Stati Uniti. A sua volta, il rapporto sottolinea che anche Europa e Giappone cresceranno e, tra loro, produrranno il 12% dei chip mondiali. Infine, la Cina è un altro dei grandi sconfitti, in quanto la sua posizione sarà residuale, visto lo scarso 2% attribuitole dagli analisti che hanno realizzato lo studio.In 3DJuegos | le sanzioni statunitensi non sono così efficaci come si pensa e la Cina ha ancora accesso ai chip AI di NVIDIA In 3DGames | Sapete quanto è complesso creare un chip? Questa immagine di Intel risolverà tutti i vostri dubbi e solleverà ancora più domande Immagine principale di Alexandre Debiève (Unsplash)