Gli shōnen, sia anime che manga, rappresentano di certo la porzione più importante e più redditizia della vasta gamma di opere che compone l’intera offerta, ricoprendo spesso e volentieri il ruolo di portabandiera nel momento in cui le case editrici e gli studi di animazione giapponesi rivolgono la propria attenzione verso l’estero.
Nonostante la serie animata Pokémon appartenga di fatto alla categoria kids, è ormai da anni che un numero sempre maggiore di appassionati spera in un salto di qualità in grado di rendere l’anime più maturo, più interessante e soprattutto meno ripetitivo.
Ogni opera battle shōnen (salvo rare eccezioni) si fonda bene o male sugli stessi elementi, ovvero l’amicizia, l’allenamento e i power-up, in un susseguirsi di scontri man mano più impegnativi che molto spesso accompagnano la crescita personale dei protagonisti. Detto ciò, ogni anime o manga di successo si distingue dagli altri (e soprattutto dalla massa) grazie alle sue caratteristiche peculiari, che lo rendono in qualche modo unico… ed è proprio sulle suddette peculiarità che si concentrerà questa analisi.
Sebbene questo ragionamento rivolga uno sguardo attento e critico con particolare riferimento alla serie animata, non è affatto escluso che le caratteristiche sotto elencate non possano applicarsi, ragionando in un contesto più ampio, anche ai videogiochi.
Fondamentalmente, la domanda che ci poniamo in questa rubrica è: la serie animata Pokémon può in qualche modo diventare un prodotto che ha senso di esistere autonomamente, oppure resterà per sempre relegata al ruolo di serie promozionale?
È doveroso precisare che se una certa peculiarità è associata a uno in particolare degli anime qui elencati, ciò non implica in automatico che la stessa non possa essere riscontrata anche in uno o più degli altri sei.
Fairy Tail – La bacheca delle missioni
Il celebre battle shōnen di Hiro Mashima ci propone fin dai primi episodi (o dai primi capitoli) un’idea semplice quanto vincente, la suddivisione degli incarichi in quest di difficoltà crescente (con relative ricompense), esattamente come accade in saghe videoludiche del calibro di Monster Hunter.
Trama (fonte: Wikipedia) e opening 1
Una giovane maga degli spiriti stellari, Lucy Heartphilia, parte per poter entrare a far parte della nota gilda Fairy Tail, attratta dalla sua fama. Durante il suo viaggio, s’imbatte nello spericolato Natsu Dragonil, un mago dall’animo semplice, impulsivo e amichevole che padroneggia la magia del dragon slayer di fuoco e in viaggio alla ricerca del drago Igneel insieme al suo fidato compagno Happy. I due sono membri della gilda cercata da Lucy e la introducono agli altri maghi e al master, incontro che porterà Lucy a entrare nello spirito familiare della gilda. In seguito al suo ingresso nella gilda, Lucy formerà spesso una squadra per andare in missione insieme a Natsu, Happy e anche insieme al mago del ghiaccio Gray Fullbuster e alla maga guerriera Elsa Scarlett.
Naruto – Le fazioni e l’amore per la patria
La situazione geopolitica ideata da Masashi Kishimoto rappresenta uno degli elementi chiave dell’opera, donando ai personaggi un autentico senso di appartenenza e di attaccamento al proprio villaggio natale, generando così fazioni che si ritroveranno alleate o contrapposte in base agli interessi di ciascuna.
Trama (fonte: Wikipedia) e opening 1
Naruto Uzumaki è un ninja dodicenne del Villaggio della Foglia con il sogno di diventare hokage, il ninja più importante del villaggio. Naruto ha passato l’infanzia nell’emarginazione e, durante uno scontro con Mizuki, un ninja traditore, viene a scoprirne il motivo: dentro di lui è sigillata la Volpe a Nove Code, uno dei nove cercoteri, giganteschi demoni sovrannaturali. Dopo avere sconfitto Mizuki, Naruto viene promosso all’accademia ninja e viene integrato nel gruppo sette composto, oltre a lui, da Sasuke Uchiha, Sakura Haruno e il maestro Kakashi Hatake.
My Hero Academia – From zero to hero, uno sguardo rivolto al futuro
Oltre alla crescita personale del protagonista e dei suoi compagni di classe (come in ogni shōnen scolastico che si rispetti), Kōhei Horikoshi cerca spesso e volentieri di ricordare al lettore che i personaggi si impegnano e migliorano allo scopo di diventare eroi professionisti, nell’ottica lavorativa del termine.
Trama (fonte: Wikipedia) e opening 1
Izuku Midoriya, uno studente delle scuole medie affascinato dagli eroi fin dalla più tenera età, ha sempre sognato un giorno di entrare a far parte di questa cerchia, ispirato soprattutto dalle gesta dell’impavido All Might, l’eroe più potente mai esistito e considerato da tutti come il simbolo della pace. Tuttavia Izuku è un ormai raro essere umano nato senza superpoteri, ragion per cui egli viene continuamente deriso dai suoi coetanei che lo chiamano dispregiativamente Deku. Izuku però non si arrende e, pur non essendo dotato di poteri, cerca lo stesso di seguire il suo ideale di giustizia.
Fullmetal Alchemist – L’amore fraterno e il sacrificio
Sebbene sia evidente e innegabile il forte legame tra Allenatori e Pokémon (Ash e Pikachu in particolare), Hiromu Arakawa ci mostra e dimostra quanto forte possa rivelarsi un legame affettivo e non con delle semplici parole, bensì sacrificando letteralmente parti del proprio corpo per non perdere la persona cara.
Trama (fonte: Wikipedia) e opening 1
Edward e Alphonse Elric sono due giovani fratelli che vivono nel paese di Amestris. Il loro padre, Hohenheim, ha lasciato la casa quando erano ancora piccoli, mentre alcuni anni più tardi la loro madre Trisha muore in seguito ad una malattia, lasciando i due orfani. I fratelli tentano allora di riportarla in vita tramite l’alchimia, ma la trasmutazione non procede come previsto e Edward perde la gamba sinistra mentre Alphonse l’intero corpo. Nel tentativo di riportare l’anima di Alphonse nel mondo umano, Edward sacrifica il suo braccio destro per legare l’anima del fratello a un’armatura, facendosi poi rimpiazzare gli arti perduti con delle protesi meccaniche chiamate automail. Dopo la nomina di Edward ad alchimista di Stato, i due fratelli iniziano un viaggio attraverso Amestris per cercare la pietra filosofale, un oggetto alchemico capace di annullare il principio dello scambio equivalente, e riottenere così i loro corpi originari.
The Seven Deadly Sins – Colpi di scena
Nakaba Suzuki ha sapientemente strutturato la sua opera dividendo gli eventi dell’oscuro passato dei protagonisti in più fasi ben distinte tra loro, in modo da poter pescare di volta in volta il colpo di scena giusto al momento giusto, in un continuo susseguirsi di rivelazioni shock e strabilianti power-up.
Trama (fonte: Wikipedia) e opening 1
I Seven Deadly Sins erano un gruppo di sette cavalieri, considerati i più forti della regione della Britannia, ognuno dei quali rappresentava uno dei sette peccati capitali, per via di una colpa da loro commessa in passato. Il gruppo fu tuttavia sciolto dopo aver ordito apparentemente una cospirazione allo scopo di rovesciare il regno di Lionesse, uccidendo l’allora Gran Cavaliere Sacro, Zaratras. La loro presunta sconfitta avvenne per mano dei Cavalieri Sacri del regno. I sette si dispersero e su di loro venne messa una taglia, ma col passare del tempo iniziò a girare voce che in realtà questi sette guerrieri leggendari fossero ancora in vita. Dieci anni dopo, i Cavalieri Sacri organizzano un colpo di Stato catturando il re, diventando così i nuovi governanti tirannici del paese. Elizabeth, la figlia più giovane del re, non ha quindi altra scelta che fuggire dal castello reale e mettersi alla ricerca dei Seven Deadly Sins, con la speranza che siano davvero ancora vivi e che siano disposti ad aiutarla.
Your Lie in April – Personaggi ben caratterizzati
e relazioni interpersonali approfondite
Nonostante non appartenga alla sottocategoria battle, lo shōnen di Naoshi Arakawa ci meraviglia con una magistrale caratterizzazione dei personaggi (protagonisti e non), approfondendo non soltanto i loro sogni, le loro ansie e le loro paure, ma anche le reazioni assolutamente credibili nelle loro interazioni.
Trama (fonte: Wikipedia) e opening 1
Da bambino Kōsei Arima era un prodigio del pianoforte molto famoso tra tutti gli altri musicisti di giovane età. Tuttavia, dopo la morte della madre, che era stata anche la sua severa insegnante di musica, Kōsei subì un trauma psicologico talmente duro che durante un’esibizione non riuscì più a sentire il suono del suo stesso pianoforte, sebbene il suo udito fosse perfettamente funzionante. Persino due anni dopo, Kōsei continua a non poter più suonare il piano, ragion per cui dal suo punto di vista il mondo è monotono e non ha un briciolo di colore. Il giovane quattordicenne trascorre quindi normalmente le sue giornate in compagnia dei suoi due migliori amici Tsubaki e Watari, finché un giorno una ragazza riesce a cambiargli la vita in modo del tutto inaspettato. Kaori Miyazono, una bella violinista dallo spirito libero il cui modo di suonare riflette la sua personalità, aiuta infatti Kōsei a tornare nel mondo della musica, facendolo allontanare però dallo stile rigido a cui era abituato.
One Piece – Il piacere della scoperta
Affermatasi ormai come una delle opere più longeve, conosciute e soprattutto redditizie dell’intero panorama, il battle shōnen di Eiichirō Oda continua a stupirci grazie all’interminabile viaggio della ciurma di pirati più sgangherata e chiassosa che si sia mai vista, in una continua altalena di emozioni e risate.
Trama (fonte: Wikipedia) e opening 1
Monkey D. Rufy è un giovane pirata sognatore che da piccolo ha inavvertitamente mangiato il frutto del diavolo Gom Gom, diventando così un uomo di gomma con la capacità di allungarsi e deformarsi a piacimento. Con l’obiettivo di diventare il Re dei pirati e di ritrovare il leggendario tesoro One Piece, nascosto secondo le leggende da Gol D. Roger sull’isola di Raftel alla fine della Rotta Maggiore, Rufy si mette in mare e riunisce intorno a sé una ciurma.
Ritengo doveroso sottolineare che questa non è e non vuole essere una lista dei migliori anime e manga shōnen, ho semplicemente selezionato le opere che ritengo più significative ai fini dell’argomento trattato e che (soprattutto) conosco abbastanza bene. Non è affatto escluso, infatti, che in altre opere siano presenti caratteristiche ugualmente o maggiormente valide di quelle sopracitate; per questo motivo invito tutta la community ad intavolare una discussione costruttiva prendendo questa rubrica come uno spunto di riflessione da cui partire, ovviamente cercando sempre di astenersi in caso di eventuali spoiler.
L'articolo Le 7 caratteristiche degli shōnen di successo che potrebbero migliorare la serie Pokémon proviene da Pokémon Millennium.