Rockstar Games riesce sempre in modo incredibile a creare un grande interesse verso i propri prodotti, come GTA 6, anche se per il momento non se ne sa niente.
Nonostante Red Dead Redemption 2 sia il prossimo videogioco di Rockstar e che di GTA 6 si sappia solo che lo sviluppatore sta facendo soldi a palate con GTA Online, e quindi per il sesto capitolo numerato della serie (o anche un DLC storia per il quinto) ci sarà da aspettare molto, c’è molta gente, moltissima, che cerca ogni giorno informazioni sulla mappa di GTA 6, che non esiste. Le voci a riguardo sono molte: che GTA 6 ci porterà a Londra, a Vice City o che ci farà visitare gli interi Stati Uniti. Ovviamente, nessuna di queste informazioni ha una minima prova, e dimostra maggiormente la voglia di avere informazioni su GTA 6 che informazioni vere sul videogioco.
Questo bisogno di conoscere i dettagli della mappa di GTA 6 dimostra una cosa che spesso passa inavvertita: l’importante relazione tra la localizzazione e la vera e propria rama di un videogioco open world. Non parlo dell’orografia, ostacoli e nemmeno delle missioni secondarie che conterrà, ma del posto e il momento esatto in cui avrà luogo la trama e l’esplorazione da parte del giocatore, chi siamo nel videogioco e ciò che impariamo percorrendolo, e in questo Rockstar fa scuola.
C’è un elemento distintivo tra i giochi Rockstar e quelli della concorrenza. Lo sviluppatore riesce a fare in modo che la storia che racconta ogni gioco e il luogo in cui avviene vadano per mano, che siano una cosa sola. Questa è una cosa che apprezziamo in ogni suo gioco. Lo spazio di gioco ha un influenza sul carattere dei personaggi e orienta la narrativa, Rockstar non solo propone di completare dei compiti in un luogo, ma li usa come scusa per percorrere un ambiente e parlarci della città e della società che conosciamo.
C’è solo un’altra saga di videogiochi che è diventata famosa tentando qualcosa di simile: Assassin’s Creed, ma la serie Ubisoft puntava maggiormente di un contesto storico rispetto a un ritratto di chi percorre quelle strade. Rockstar, inoltre, sfugge al racconto fantastico, il che potenzia l’immersione nello spazio di gioco che propone. Questo è un compito ancora da fare per molti giochi open world: capire l’ambiente di gioco non come un semplice percorso da percorrere completando obiettivi. Sappiamo che la mappa di GTA 6, come quella di Red Dead Redemption 2 e i futuri videogiochi Rockstar continueranno ad assolvere impeccabilmente questo compito, per questo esiste un interesse così grande su di essi. Speriamo che tutti i sandbox ne seguano l’esempio, magari tutte le mappe di gioco fossero memorabili come quelle che ci regala Rockstar.