Si avvicina l’E3, le aziende cominciano a mettere tutta la carne sul fuoco, ma oggi facciamo un riepilogo di alcune volte in cui le cose non sono andate come dovevano.
A tutti noi piace quando le aziende promettono: giochi la cui grafica non è possibile nemmeno nella prossima generazione, nuove IP che nemmeno i nostri figli vedranno, speculazioni con magliette di classici videogiochi per farci credere che torneranno anche se mai lo faranno, gente che urla come se non ci fosse un domani all’annuncio del nuovo Just Dance.
Si, tutto questo è l’E3. Un vero e proprio show, speculazioni di migliaia di fan e aziende che desiderano ciò che abbiamo nel portafogli con piccoli inganni. Anche questo rende l’E3 la più importante fiera dei videogiochi.
Quando il treno dell’hype deraglia
L’E3 è dietro l’angolo e l’hype aumenta con le filtrazioni e sorprese che possono arrivare durante le presentazioni. Ma le aziende di solito sono lì per venderci il trailer, illuderci e poi il prodotto finito non si avvicina a quei trailer. In questo articolo diamo una ripassata a come le aziende ci hanno promesso il gicoo del secolo, che poi ogni volta è stata una delusione.
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Ubisoft
I grandi venditori di fumo. Lo hanno fatto migliaia di volte con una marea di giochi, potremmo dire che i trailer dei videogiochi sono spettacolari, c’è gente con moltissimo talento in Ubisoft, lo abbiamo verificato con la direzione artistica di Watch Dogs 2 per esempio. Ma quando arriva l’E3 lasciano la console in ufficio e arrivano con DVD a venderci film che non vedremo mai. Alcuni giochi come ad esempio:
Rainbow Six Siege: con quel trailer dove entravamo in una casa dove trovavamo un ostaggio e diventava un film di Michae Bay con esplosioni, in ogni caso è arrivato un gioco tattico ben ripieno di DLC da comprare con valuta in-game o soldi reali, attualmente in fase di manutenzione e correzione di bug a 2 anni dal lancio.
Watch Dogs: Quel gioco in cui potevamo diventare Mr. Robot e seminare il caos, che è diventato un open world, ma vuoto, con un personaggio sempre arrabbiato creando un dramma continuo senza alcun senso. Ma che è stato un po’ riparato con il buon livello del suo sequel che pure non era stato pompato come il primo capitolo.
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In cima alla macchina del fumo troviamo The Division, un altro grande mondo aperto che promettevano sarebbe arrivato ai limiti dei giochi MMO cooperativo, tutte promesse, trailer impressionanti, grafica, ambientazione per poi finire in un mondo vuoto, senza vita, allo stesso modo di New York e le sue strade deserte con le stesse ondate di nemici e diventando il ragazzo delle commissioni. Un boy scout dell’apocalisse.
Microsoft
L’azienda nord americana non passa il suo miglior momento e speriamo che durante la conferenza all’E3 2017 ritrovino un po’ l’essenza di ciò che sono stati e segnino una nuova direzione con Xbox Scorpio, che ritornino quelli che erano e che arrivino nuovi utenti.
Kinect: Probabilmente la peggior invenzione del mondo dei videogiochi dopo il Virtual Boy di Nintendo. Lo vendevano come il sistema di controllo gestuale in cui tu eri il controller, con assoluta precisione dei gesti… Tecnologia della NASA, dicevano, e ciò che è passato nei nostri ricordi eri tu, a natale, menando colpi in salotto senza alcun senso cercando di fare in moco che la telecamera sopra alla TV abbia voglia di fare qualcosa di ciò che stai facendo.
Crackdown 3: probabilmente la miglior scommessa e una delle uniche che Microsoft porta a questo E3, problemi con lo sviluppo, ritardi, il cloud per i salvataggi per via della distruzione massiva che non sopporterebbe la il PC ma si la console… Certo, come no.
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Scalebound: La delusione assoluta di Platinum Games, con un gioco dove controllavamo un drago e un ragazzo in un’età media distopica in stile cyberpunk. La pazzia mai scritta e un colpo sul tavolo per cui tutti avremmo comprato un’Xbox One per giocarlo, ma tale è stato il colpo che è stato cancellato. Al giorno d’oggi Platinum continua a chiedere scusa e noi a vedere gameplay mentre piangiamo e ci chiediamo: Perché?
Sony
Sono quasi 60 i milioni di console vendute in tutto il mondo. Che bisogno ha Sony di vendere fumo? Questo è ciò che ci chiediamo quando guardiamo la nostra collezione e vediamo No Man’s Sky, e così via in un infinito procedurale pieno di progetti promettenti che non sono arrivati.
Death Stranding: Kojima Productions ha già svelato che il gioco non sarà presente all’E3 quest’anno; lo scorso anno non abbiamo visto niente e continueremo a non vedere. È più importante un nome in un’azienda che il gioco e le eccentricità del buon Kojima coi suoi amici Norman Reedus, Guillermo del Toro e Mads Mikkelsen.
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The Order: 1886: volevano venderci il gioco più cinematografico della storia, con attori di lusso nel doppiaggio, un’esperienza unica, nemmeno David Cage poteva renderlo possibile, ma… Era davvero impossibile? Ovviamente no! Sembra un film grazie all’enorme qualità delle texture, l’illuminazione e le animazioni. Puro muscolo per PlayStation 4. Il muscolo però, era impressionantemente corto. Hanno preso molto sul serio il fatto dei film.
No Man’s Sky: Giorno 1343. Ancora aspettiamo che qualcuno evacui l’E3 in cui un piccolo studio indie è uscito dicendo di avere la gallina dalle uova d’oro, che avevano una formula per creare uno spazio procedurale e aleatorio; tutto aleatorio ma che ma che realmente nemmeno il fumo che esce dalla nostra console riesce a nascondere il casino di Sony quando ha deciso di vendere un indie come un Tripla A. Continuiamo ad aspettare di incrociare qualcuno nella galassia.
Nintendo
Tutti amiamo Nintendo, non inganniamoci. Probabilmente abbiamo avuto una delle sue portatili o console da tavolo, ma anche se ci dispiace, anche Nintendo ha fatto promesse in vano.
Zelda: Breath of the Wild: dopo quelle meravigliose immagini i nostri occhi piangevano di gioia, ma dopo abbiamo scoperto la triste realtà, era solo CGI. Il gioco su Nintendo Switch guadagna molto, ma realmente noi volevamo ciò che abbiamo visto sullo schermo.
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Wii Music, Miyamoto prometteva di diventare Jimmy Hendrix, Neil Armstrong o il batterista degli AC/DC solo con il Wii Remote, ma realmente non è stato nulla. Non ci sono parole per descrivere quello che ha concepito uno degli sviluppatori più acclamati della storia dei videogiochi: Shigeru Miyamoto. Beh, ci sono, ma per un errore non ammazziamo nessuno. Tutti hanno il diritto di sbagliare.
Third Parties: Non inganniamoci! Ogni volta che Nintendo annuncia una nuova console tutti vogliono partecipare. Lo abbiamo visto con Wii U, si erano presentate anche le più piccole aziende e poche volte abbiamo visto un loro gioco. Con l’arrivo di Nintendo Switch pare che sono nuovamente sul carro. Ma il tempo ci dirà chi partecipa davvero.
Electronic Arts
Gli anni d’oro per EA cresi siano passati alla storia con grandi giochi come: Il Signore degli Anelli, i giochi di Harry Potter, Mass Effect… Ma torna sempre e lancia granate di fumo per richiamare la nostra attenzione ogni volta.
Star Wars Battlefront: Con l’acquisto dei diritti da LucasArts, EA aveva tutte le possibilità di tornare a creare grandi giochi, ed è così, ma senza il “grandi”… È un gioco divertente, impressionante nel comparto visivo grazie al motore Frostbite 3.0, da fan e per fan, ma dateci i vostri soldi, pieno di DLC che non ci hanno messo molto ad arrivare e disperdere la comunità. Il nuovo capitolo è la nostra “The Last Hope”.
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Mass Effect: Andromeda: Il reboot della saga che non è andato come doveva. Tutto il mondo voleva tornare con Bioware ma sono rimasti a metà strada, ha riempito di fumo lo spazio che mancava e se n’è andato. Non impareranno che i classici sono irripetibili e non migliorabili.
Need for Speed: dopo i primi due capitoli il livello era altissimo, hanno provato con quel titolo con attori reali, portandolo verso la strada della commedia. Speriamo che torni con forza e non diventi un Fast & Furious: The Game.
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Dopo questo ripasso alle aziende dell’industria vediamo che il fumo non si esaurisce mai, e sicuramente ci sarà da evacuare nuovamente l’E3 2017 per via di trailer allucinanti ma solo in CGI, nuove IP con la scritta