Gli avvocati di Nick Carter hanno attaccato una serie di documentari che accusavano il cantante dei Backstreet Boys di aggressione.
Fallen Idols: Nick e Aaron Carter sono andati in onda questa settimana tramite il servizio di streaming statunitense Max ed hanno esplorato una serie di accuse mosse contro il cantante e il suo defunto fratello.
La docuserie in quattro parti include interviste a tre donne che hanno accusato Nick, 44 anni, di comportamento violento e violenza sessuale, accuse da lui negate con forza.
Gli avvocati Liane Wakayama e Dale Hayes Jr., che agiscono per conto del cantante, hanno negato le accuse mosse nella serie, definendole “oltraggiose” in una dichiarazione rilasciata al Los Angeles Times.
La dichiarazione recita: “Queste sono esattamente le stesse affermazioni oltraggiose che ci hanno portato a denunciare questa banda di cospiratori.
“Questi casi si stanno facendo strada attraverso il sistema legale ora e, sulla base sia delle sentenze iniziali dei tribunali che delle prove schiaccianti, siamo fermamente convinti che prevarremo e li riterremo responsabili della diffusione di queste falsità”.
Gli accusatori Melissa Schuman, Shannon Ruth e Ashley Repp hanno già avviato procedimenti legali contro Nick per presunte aggressioni risalenti ai primi anni 2000.
Il cantante ha da tempo respinto le accuse mosse nei suoi confronti e ha controbattuto le tre donne per diffamazione.
La serie di documentari di Max ha dichiarato che ha rifiutato la possibilità di essere intervistato per lo spettacolo.
La serie include anche dettagli sui problemi di salute personali del fratello minore Aaron, tra cui le dipendenze, e sul suo rapporto travagliato con Nick.
Aaron è morto nel novembre 2022 all’età di 34 anni e il medico legale-coroner della contea di Los Angeles ha stabilito la morte accidentale, registrando che è annegato dopo aver inalato difluoroetano, un gas presente nei prodotti aerosol, e aver assunto alprazolam, un farmaco tranquillante.
