Le carte del mondo dei Pokémon sono state pubblicate per la prima volta in Giappone nel lontano 1996 e sono diventate, in pochissimo tempo, un’icona del brand in tutto il mondo. Si tratta, infatti, di un mondo parallelo a quello dei videogiochi, dove milioni di appassionati hanno trovato rifugio. Sia che siate esperti giocatori, sia che preferiate collezionare le carte più rare e belle, conoscerete sicuramente Mitsuhiro Arita, uno degli illustratori di punta del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon e, attualmente, padre di alcune delle carte più amate di sempre.
Sono più di 500 le carte che hanno avuto l’onore di essere disegnate dall’abile mano di Arita nel corso degli anni. Durante un’intervista avvenuta di recente a Tokyo, l’illustratore di Creatures Inc. ha raccontato una parte della sua storia. Il brand Pokémon, fin dagli albori, ha riscosso molto successo ma, quando vennero rilasciati i primi mazzi di carte a tema in Giappone, ci volle più di un anno prima che il fenomeno attecchisse e si sviluppasse fino a diventare ciò che è oggi.
Quando iniziai a lavorare sul Gioco di Carte Collezionabili Pokémon, non mi aspettavo di certo di continuare a farlo per i successivi vent’anni.
Mitsuhiro Arita si è presentato all’intervista con un raccoglitore che conteneva tutte le carte da lui illustrate, concreta testimonianza del lavoro svolto. Nel raccoglitore erano presenti 537 carte, tutte disposte in ordine cronologico e in grado di narrare la storia stessa del GCC Pokémon. Una delle carte più famose illustrate da Arita è il Charizard appartenente al Set Base che, oggi, può essere acquistato in ottime condizioni soltanto a prezzi considerevoli. Anche Pikachu appartenente allo stessa espansione ha riscosso un enorme successo ed è, ancora oggi, una delle carte più famose di tutti i mazzi.
Ho sempre pensato che non sarei mai riuscito a replicare la fortuna che queste due carte hanno avuto tra il pubblico. Ma poi ho ricevuto tantissimi segnali positivi su un Mewtwo disegnato di recente, quindi forse sono sulla buona strada!
Arita ha parlato della carta Mewtwo GX appartenente al set Leggende Iridescenti che, in seguito alla sua bellezza e alla difficoltà nel trovarla, è diventata in breve tempo una delle carte più ricercate dai collezionisti.
All’inizio della sua carriera come illustratore di carte, Mitsuhiro Arita aveva a disposizione esclusivamente i Pokémon di dimensioni ridotte e pixellose dei titoli per Game Boy giapponesi, Pokémon Rosso e Pokémon Verde. Dovendo basarsi soltanto su queste minuscole figurine, una gran parte del risultato finale delle prime carte è stato dovuto all’interpretazione di Arita stesso, ed è a lui che si deve la caratterizzazione di molti mostriciattoli tascabili. Il disegnatore ha affermato di aver dedicato molto tempo ai videogiochi e all’anime, per immergersi nel mondo dei Pokémon nel modo più completo possibile anche se, a causa di impegni lavorativi, non sempre è riuscito a completare i giochi. Il suo rammarico più grande è stato, tuttavia, il poco tempo che dedicato al GCC Pokémon.
A suo tempo, quando Creatures era un’azienda più piccola e ci dedicavamo esclusivamente alla realizzazione del gioco, abbiamo spesso ordinato una pizza dopo una riunione per poi metterci a giocare.
Arita si esercita spesso a disegnare Pokémon per tenersi al passo con il marchio e mantenere il proprio stile caratteristico ma aggiornato. Gli illustratori che hanno lavorato al GCC Pokémon nel corso degli anni sono molti, ciascuno con la propria personalità che emerge facilmente dai disegni indelebili sulle carte.
Arita ha spiegato nell’intervista come il processo con cui vengono alla luce le illustrazione sia rimasto invariato dal 1996 a oggi. Si parte sempre con una serie di schizzi e bozzetti abbastanza vaghi per studiare gli sfondi e, una volta scelta la strada da percorrere, si procede con una realizzazione in bianco e nero del Pokémon e del relativo sfondo. Infine, si presenta il lavoro a colori, già molto simile al prodotto finale. Grazie alla sua conoscenza ed esperienza all’interno di Creatures Inc., Arita si è guadagnato molta autonomia nella realizzazione delle sue illustrazioni. L’artista viene solitamente contattato con una richiesta per una carta, accompagnata da alcuni dettagli come un tema specifico o un luogo prestabilito.
Per esempio chiedono un’ambientazione nella regione di Alola, fornendo delle informazioni sul luogo, oppure a volte Creatures mi chiede di rappresentare una specifica posa o attacco a cui si era pensato in precedenza.
Arita cura personalmente ogni singolo dettaglio delle sue illustrazioni. Durante l’intervista ha affermato di studiare ogni singolo Pokémon indipendentemente dagli altri, senza prendere in considerazione la strada percorsa per le illustrazioni precedenti ma concentrandosi sul mostriciattolo tascabile che deve rappresentare. Estraendo dal raccoglitore una carta di Foongus ha affermato:
Questo genere di Pokémon è davvero difficile da mettere in posa. Ho provato a usare la mia creatività, decidendo quindi di farlo apparire appoggiato a un albero per rappresentare al meglio le sue particolarità. Da sempre mi piace osservare la natura per cercare di catturarne l’essenza e rifletterla sui Pokémon come se fossero creature reali.
È facile notare, osservando le carte più vecchie, come i Pokémon siano cambiati nel corso degli anni. Osservando il Pikachu appartenente al Set Base, Arita ha riconosciuto le grandi differenze rispetto al Pokémon Topo attuale, probabilmente dovute alla serie animata che ha “snellito” il mostriciattolo cambiandone anche le proporzioni.
Ancora oggi quando disegno Pikachu preferisco rimanere ancorato al vecchio stile più statico di quando sembrava quasi non avere il collo invece di adottare una posa più dinamica. Ovviamente per le scene in movimento passo comunque a uno stile più moderno.
Le illustrazioni più datate sono molto più povere di particolari rispetto a quelle odierne, e Arita ne è consapevole. L’artista è convinto che moltissimi fan siano affascinati da uno stile più classico e tenta sempre di estrapolare la forza artistica delle sue illustrazioni originarie, per riproporla in chiave più moderna sui nuovi disegni. Grazie all’entrata in scena dei Pokémon a figura intera, sempre più presenti nei nuovi mazzi, Arita e tutti gli illustratori di Creatures Inc. hanno avuto la possibilità di sbizzarrirsi molto di più con le rappresentazioni. Mostrando la collezione di carte ultrarare alle quali ha collaborato, l’illustratore ha spiegato le scelte compiute in questi casi:
Penso che ogni illustratore tenti di fare in modo che i suoi disegni sembrino più grandi di quello che sono in realtà. Per cui dedichiamo parte del tempo a progettare quale porzione ricadrà al di fuori della cornice oppure, nel caso delle carte olografiche, ci concentriamo anche sulle sezioni che poi dovranno luccicare e brillare.
Il progresso tecnologico e informativo che è esploso negli ultimi decenni ha sicuramente cambiato le carte in tavola. La capacità di esecuzione dei progetti di Mitsuhiro Arita ha conosciuto una velocizzazione notevole, benché i colori sulle sue illustrazioni siano sempre stati aggiunti al computer.
Le macchine erano così poco potenti da obbligarmi a dividere le illustrazioni in diverse sezioni per lavorarci separatamente. Per questo usare i computer, all’epoca, era una scelta impegnativa. L’avanzata della tecnologia ha reso le cose molto più facili.
Inoltre, Arita ha spiegato come sia più semplice rispettare le proporzioni e i canoni richiesti se si lavori su immagini bidimensionali anziché in 3D.
Cerco sempre di fare del mio meglio, lasciando il giudizio finale delle mie illustrazioni ai posteri.
Dopo oltre 500 carte di successo, Arita non smette di sorprendere con i suoi disegni. Quali saranno i suoi prossimi lavori?
L'articolo Mitsuhiro Arita: un viaggio nella storia delle carte dei Pokémon proviene da Pokémon Millennium.