Abbiamo provato AOT 2: Final Battle, la nuova edizione del videogioco Attack on Titans di Omega Force e KOEI Tecmo. Questa espansione introduce nuovi elementi della terza stagione dell’anime Attacco ai Titani, basato sul manga di Hajime Isayama, così come nuove armi e opzioni. Ma… Vale la pena di compare AOT 2 Final Battle se possiedi la prima edizione? E se non la possiedi? Queste sono le domande a cui cercheremo di dare risposta.
Attacco ai Titani (Attack on Titan/Shingeki no Kyoji) è andato in onda, recentemente in Giappone, con la sua terza stagione. Coincidendo nella la chiusura di questo traguardo delle avventure di Eren Jaeger (o Yeager), Omega Force e KOEI Tecmo hanno lanciato l’espansione dedicata a questa terza stagione dell’anime per l’ultimo gioco, che si presenta anche con un’edizione “completa”, AOT 2: Final Battle, che possiamo giocare su PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One e PC.
Quindi, se il gioco base Attack on Titan 2 copriva le prime due stagione dell’anime, vale a dire, dalla caduta di Shiganshina fino al Duello dei titani, la nuova espansione Final Battle introduce come scenario di gioco gli eventi della terza stagione della serie, le saghe Il colpo di Stato e Il ritorno a Shingashina.
E cosa vuol dire questo? Per iniziare, si traduce in nuove armi, nuove mappe dedicate alle nuova saghe della serie e tante altre piccole novità.
E non ci sono solo le nuove armi che vengono presentate in questa stagione dell’anime e di quelle saghe del manga originale, ma anche di alcune novità originali e inedite, cortesia di Omega Force, sviluppatori del gioco.
Ne vuoi sapere di più? Nei prossimi paragrafi ti raccontiamo i punti di forza (e anche quelli deboli) di questa nuova espansione per AOT 2, realizzata come un enorme DLC che, sospettiamo, farà le delizie di quelli che erano contenti del rinnovo dell’anime Shingeki no Kyoji per una quarta e ultima stagione.
Per superare il nemico dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare
Prima di tutto, dobbiamo capire la premessa. AOT 2: Final Battle non è un gioco nuovo, piuttosto si tratta di un’espansione o un DLC alla vecchia maniera. Vale a dire, introduce nuovi equipaggiamenti e meccaniche oltre a nuovi livelli e modalità di gioco a un gioco esistente, di cui ha bisogno per funzionare. Detto questo, a livello tecnico e visivo, tranne che per alcuni dettagli di cui parleremo dopo, ci sono ben poche differenze rispetto alla versione originale. Nel bene, il gioco è ancora molto buono, e nel male, diciamo che potrebbe essere migliore.
Insomma, se vi stufavano i livelli ripetitivi, con le stesse meccaniche, obiettivi e strategie, non aspettatevi miracoli da Attack on Titan 2: Final Battle. Nonostante le novità, il gioco è sempre un po’ monotono e ripetitivo una volta superata una certa curva di apprendimento. A questo si aggiunge che l’espansione, che può essere comprata se possiedi già il gioco originale, è un po’ cara. La relazione prezzo/contenuti nuovi è un po’ sproporzionata.
Da qui che l’acquisto come semplice pack d’espansione, il cui prezzo è di 49,95 €, non appaia troppo attraente. Infatti, è possibile che Final Battle, in quanto tale, possa interessare nella sua edizione completa a più di un giocatore, soprattutto per quelli che non hanno comprato a suo tempo l’AOT 2 originale, anche se il prezzo della nuova edizione Final Battle è di 69,95 €. Ma, nonostante il prezzo di questa espansione nei suoi due formati, non possiamo scartare le proposte di questa espansione, che, a onor del vero, dà un bel po’ di vita all’esperienza originale del gioco.
Iniziamo parlando del maggior punto di forza, che è che possiamo utilizzare le nuove armi praticamente in TUTTE le modalità di gioco, tranne ragionevoli restrizioni. Ora, il giocatore può usare due tipi d’arma durante la partita.
Negli accampamenti, possiamo alternare tra due tipi diversi di equipaggiamento per manovre tridimensionali (Omni-Directional Mobility Gear in inglese). Da una parte, possiamo continuare ad usare il tradizionale ed affidabile equipaggiamento anti-titani, con lame affilate, ma adesso abbiamo anche una nuova aggiunta, l’equipaggiamento anti-personale della polizia militare di Kenny Ackerman.
Questo secondo tipo di equipaggiamento, basicamente, è composto da due pistole con tipi di munizioni intercambiabili (equipaggiabile dagli slot dei consumabili). Le pistole ci consentono di distruggere parti dei Titani da lontano, approfittando della distanza a nostro favore.
Facciamo notare che questo utilizzo è originale del gioco, e non del manga. Questo errore di continuità, attenzione, è una cosa di cui gli sviluppatori sono al corrente, ma un inconveniente che hanno deciso di affrontare per migliorare la giocabilità.
Inserito, in questo modo, al gioco, l’OMD anti persona è uno strumento abbastanza interessante, che ci costringe a cambiare il nostro modo di affrontare il gioco. Non abbiamo notato troppe difficoltà a prendere confidenza col nuovo set, dato che la dinamica di utilizzo beve a piene mani dagli FPS classici, con un controllo del puntamento quasi automatico e assistito. Infatti, una volta dominata diventa un’arma straordinariamente efficace per distruggere titani.
E qui arriviamo a una grossa pecca. Anche se nelle interviste Hideo Suzuki, direttore del gioco, aveva assicurato che era stata migliorata l’IA per bilanciare la difficoltà, rimane sempre vero che queste armi rompono l’equilibrio, rendendo molto più facile l’uccisione dei titani. Soprattutto grazie al fattore distanza.
Almeno a bassi livelli di difficoltà, l’efficienza della nuova arma è spropositata, arrivando a far diventare l’eliminazione dei titani ancora più meccanica e automatica rispetto a prima. Soprattutto quando impariamo a sparare a due mani in volo, senza bisogno di ancoraggi.
Ma se questo vi pare eccessivo, aspettate di vedere le altre due aggiunte. Sia le “spade” che le “pistole” ottengono una specie di attacco caricato. Si tratta delle Lance Lampo e della Gatling. Entrambe sono modalità di attacco sbloccabili con un oggetti di utilizzo singolo, che si ottiene completando alcuni obiettivi secondari o alcune condizioni particolari.
Le spade permettono di equipaggiare le lance lampo, lanciamissili che in un sol colpo ben mirato possono uccidere all’istante anche un titano gigante. Se, inoltre, realizziamo un attacco perfettamente sincronizzato, con la velocità di caricamento adeguata e l’angolo di tiro idoneo, possiamo scaricare una serie di missili che possono spezzare (letteralmente) un intero bosco di giganti e persino, se puntiamo proprio bene il nostro colpo, qualche mini-boss di livello.
Dall’altra parte abbiamo la mitragliatrice Gatling. Sebbene non sia canonica nel manganime, è tremendamente utile in AOT 2: Final Battle. Quest’arma scatena una pioggia di proiettili, aumentando la già di per se brutale potenza di fuoco dell’OMD Anti-persona. Forse meno vistosa rispetto alle lance, ma lievemente più efficace, questa aggiunta agli armamenti rende molto più facile la completa eliminazione di tutti i componenti del titano di turno.
E a questo punto non possiamo dimenticarci ancora un altro dettaglio. Parliamo delle nuove varianti delle armi create espressamente per questa espansione che si aggiungono a quelle già viste. Queste armi presentano nuovi aspetti visivi, ma anche funzionalità per offrire qualche nuova strategia: armi taser, lanciafiamme, cannoni, fucili…
Esplorare tutte le possibilità del gioco però è difficile, dato che mancano proposte o scenari che rendano appetibile farlo. Per questo motivo, anche se la loro aggiunta è interessante, se non ci troviamo davanti a un completista o a un fan accanito della serie, queste aggiunte non sono di grande peso.
Per concludere questa sezione, ricordiamo che tra le aggiunte all’esperienza di gioco dobbiamo evidenziare due novità interessanti più per quanto riguarda le meccaniche di combattimento. La prima è una modalità automatizzata di combattimento, che riduce le combinazioni di tasti per eseguire determinate azioni.
Questa modalità, avvisiamo subito, è da attivare soltanto se il giocatore è alle prime armi o eccessivamente casual (o negato). Se siamo giocatori che cercano una sfida, questo aiuto darà più grane di quante ne risolve. Quindi occhio alle impostazioni.
Ciò che invece sarà di sicuro gradimento sono i nuovi indicatori di combattimento. Queste frecce servono ad orientarci mentre voliamo, cercando un angolo ottimo per colpire. Anche se, all’apparenza, innecessari, questi indicatori sono realmente utili. Soprattutto nel pieno della frenesia di combattimento. Con il passare del tempo li adorerete.
Coloro che sono incapaci di sacrificare qualcosa, non potranno mai cambiare nulla
Ci sono anche due nuove modalità di gioco in Attack on Titan 2: Final Battle, che si aggiungono a quelle presenti nel gioco base. Parliamo della modalità “Capitolo di Personaggio” e la modalità “Recupera il Territorio”. Modalità che a onor del vero non sono del tutto originali.
La modalità Capitolo di Personaggio è una riproposizione della modalità storia del gioco originale del franchise, Attack on Titans: Wings of Freedom. Anche se un po’ più sofisiticato. Questa modlaità sviluppa gli eventi della terza stagione tramite tre alberi di fasi, con protagonisti, rispettivamente, il Regimento (Levi, Hange Zoe ecc.), i Cadetti (Mikasa, Jean, Connie, Eren) e infine i Guerrieri (voi sapete chi).
Questa modalità multi prospettiva cerca di prendere le distanze dalla narrazione lineare classica e cerca di raccontare gli avvenimenti della terza stagione dell’anime da ogni punto di vista possibile. Permettendo quindi al giocatore di vivere determinati avvenimenti attraverso il personaggio con cui si gioca il livello. Inizialmente, l’equipaggiamento viene fornito di default, in base al livello di difficoltà di ogni fase. Che non è gran cosa, se proprio vogliamo. Infatti, completare questa modalità con un buon punteggio è fattibile in poco meno di dieci ore.
Questa modalità di gioco è un po’ ripetitiva, con missioni i cui obiettivi tendono a ripetersi. Infatti, nelle poche missioni con novità, la formula utilizzata è un po’ forzata. Forse un QTE poteva renderlo più leggero? Probabilmente. Ma siamo anche un po’ dispiaciuti che non sia stato riscattato il personaggio anonimo della modalità storia, ignorando l’ending originale. Crediamo che, anziché creare questa nuova modalità, un’opzione più piacevole poteva essere allungare la modalità storia originale, alimentando l’effetto self-insert che era uno dei punti di forza del AOT 2 originale.
Dobbiamo inoltre criticare lo sviluppo e l’animazione delle cinematiche di questa modalità. Diversamente da quelle della modalità storia, più elaborate, lunghe e originali, le sequenze della modalità Capitolo di Personaggio sono un po’ deboli e non approfittano delle capacità delle piattaforme.
Sebbene ricrea con un buon livello di fedeltà certi momenti chiave dell’anime, il risultato finale, con la assenza di elementi di fondo (come più persone in strada, ad esempio) rende la sua vistosità un po’ zoppicante. Che, inoltre, a volte si faccia uso di un frame congelato, coi volti dei protagonisti parlando, per narrare una sequenza, riduce di molto l’effetto dell’impressione emotiva che cerca di suscitare nel giocatore.
Ma nonostante questi problemi dobbiamo ammettere che superare questa modalità è gratificante, dato che permette di sbloccare per le altre modalità di gioco cinque nuovi personaggi, con le loro abilità, oltre a nuove versioni alternative per altri due personaggi, le cui identità non sveleremo, per il momento.
Anche l’altra modalità di gioco non è propriamente originale. La modalità recupera il territorio somiglia parecchio alla modalità esplorazione integrata nella modalità Storia originale, essendo un ibrido tra le due. In questo modo, reclutiamo personaggi man mano che avanziamo tra le caselle della mappa, portando a termine missioni e raccogliendo risorse, col fine di espandere la nostra base principale e costruire un’unità militare di ricognizione e riconquista funzionale.
Questa modalità, anche se promettente, finisce col diventare ripetitiva. Soprattutto quando le mappe sono sempre le stesse del gioco base, tranne qualche mappa aggiuntiva che non si presenta nemmeno in questo caso molto originale. Anche se, siccome la sua funzionalità è quella di ottenere l’effetto fanservice dato che appartiene alla nuova stagione, diciamo che riesce nel suo intento. Creare nuovi equipaggiamenti e sviluppare lealtà e linee alternative a quelle del manga e l’anime è sicuramente interessante, creando gruppi inaspettati di alleati. Ma meglio prenderla con calma. Ci sono fino a 40 alleati che possono essere sbloccati in questa modalità, ed è praticamente impossibile reclutarli tutti in un giorno solo.
Se non ti afferri a qualcosa, come sopporterai questo mondo?
Allora, niente panico. Sappiamo che stiamo trovando fin troppi problemi. Sembra che la nostra recensione si possa riassumere in un “Si, ma no”, ma la verità è che AoT 2: Final Battle come espansione fa il suo, e ti dà proprio ciò che ti promette. Ma dobbiamo sempre tenere conto che lo stesso AoT 2 originale non è un prodotto per giocatori hard core, anche tenendo conto delle folli sfide che sono presenti ai più alti livelli di difficoltà.
Dobbiamo capire e accettare che AoT 2: Final Battle, proprio come il gioco originale, è un gioco creato da e per i fan e per quelli che si sono addentrati nel franchise con il primo gioco o con il precedente capitolo. Cerca di essere un gioco adatto al fandom del manga e dell’anime, dando ai fan l’opportunità di simulare un’esperienza corretta, azzeccata e vicina alle intenzioni dell’autore originale.
Ci sono molte cose su cui lavorare per un prossimo videogioco, ma siccome la quarta stagione di Shingeki no Kyojin non arriverà fino alla fine del 2020 (e probabilmente fino alla prossima generazione di console), c’è molto tempo per migliorarlo. Infatti per tanti versi crediamo che bisognerebbe essere benevoli con questo gioco. Per questo gioco, così come per altri come Dragon Ball Xenoverse, crediamo che occorra essere fan delle serie originali per poter godere a pieno di certi punti di vista o proposte che questo videogioco offre.
Per questo, crediamo che Attack on Titan 2: Final Battle riesca perfettamente come gioco di nicchia, dedicato ai fan della serie. Un giocatore dal profilo più casual ne sarà divertito, ma non certo quanto un fan accanito della serie.