Constance Wu si è sentita “davvero fortunata” a lavorare con Chris Pratt in “The Terminal List”.
L’attrice 40enne ha ammesso che è stato “difficile” tornare sul set per la prima volta dopo la nascita della figlia sua e di Ryan Kattner nell’agosto 2020 perché le mancava così tanto il suo bambino, quindi era grata di poter discutere l’argomento con la sua co-protagonista – che ha il figlio Jack, nove anni, con l’ex moglie Anna Faris , e le figlie Lyla, 23 mesi, ed Eloise, due mesi, con la moglie Katherine Schwarzenegger – perché stava attraversando una situazione simile.
Ha detto all’Hollywood Reporter: “Il mio primo giorno sul set è stato difficile.
“Mi è mancato il mio bambino. È stato il giorno più difficile rimanere al lavoro perché è stato così emozionante, qualcosa che molte mamme affrontano il primo giorno di ritorno al lavoro.
“[Chris] ha un altro neonato ora, ma in giro per nello stesso periodo di allora, Katherine ed io abbiamo avuto i nostri bambini più o meno nello stesso periodo. Parliamo di qualcuno che ha davvero capito cosa stavo passando: Chris è stato così di supporto, gentile e premuroso sul set. Sono davvero fortunato ad averlo avuto come mio partner.”
La star di “Crazy Rich Asians” crede che la genitorialità abbia influenzato ogni aspetto della sua vita, comprese le scelte che fa nella sua carriera, ma non pensa di essersi persa lungo la strada.
Ha detto: “In realtà mi sento come se fossi più me stessa di quanto non lo sia mai stata perché [la maternità] ti fa davvero goderti il momento presente piuttosto che fare sempre di tutto per essere qualcuno o andare da qualche parte o fai qualcosa.
“Ti godi tua figlia che prova una fragola per la prima volta ed è davvero bellissima.”
Prima di avere suo figlio, Contro tance in precedenza ha ammesso di amare così tanto il suo lavoro, che nel suo tempo libero si dedica all’eccellenza.
Ha detto: “Amo quello che faccio. È più divertente per me che andare a una festa. Quando ho un giorno libero, vado a lezione di recitazione. Sono lì con tutte le altri attori che lottano e servono ai tavoli e cercano di diventare attori, solo perché è divertente. È lì che mi sento più libero.”