Finalmente è arrivato Destiny 2. Il nuovo capitolo della serie sviluppata da Bungie cerca di colmare le lacune del primo. Con successo?
Finalmente tutti possiamo mettere le mani su Destiny 2, il nuovo capitolo di una delle saghe che maggiormente hanno fatto parlare durante l’attuale generazione di console. Un sequel con cui Bungie cerca di riscattarsi e di correggere tutti gli errori commessi col primo gioco, che conteneva tutti i marchi distintivi dello studio, come le sparatorie eccelse e un’ambientazione eccezionale, ma che falliva quando si parlava di costruire un’esperienza solida a cui rimanere incollati per centinaia di ore, come ci avevano promesso.
[amazon template=wishlist&asin=B06XWYC4QP]
Nel primo capitolo questo problema è stato risolto col passare dei mesi, soprattutto con l’uscita della prima grande espansione, che ha ristrutturato in toto il gioco, ma c’era ancora molto lavoro da fare, come ci hanno dimostrato durante le prime ore di gioco su Destiny 2.
Finalmente, una storia ben raccontata
Uno dei grandi errori del primo Destiny era la storia, così malamente raccontata e poco usata da sorprendere, soprattutto parlando di uno studio come Bungie, che con la saga Halo aveva creato un universo sci-fi realmente interessante. Questo sequel arriva con la forte intenzione di correggere quel errore, e da quanto abbiamo visto, la narrativa in Destiny 2 è molto curata, in ogni senso.
Non hanno esitato a inserire tutte le cinematiche necessarie per raccontare avvenimenti rilevanti della storia, i personaggi sono più elaborati, hanno una forte personalità e molti dialoghi, e in ogni momento sai quali sono i tuoi obiettivi e motivazioni: se ti concentri sulle missioni della storia non è molto diverso da una modalità Campagna di un precedente gioco Bungie.
Con questo non vogliamo dire di essere rimasti innamorati della storia e che ci sembri eccelsa, semplicemente vogliamo chiarire che adesso è davvero ben raccontata, che capisci bene ciò che avviene. Nella prima metà della storia manca un po’ di epica, ci si dedica a ricostruire per dare il via alla serie, ma tutto sommato scorre, senza problemi.
Una nuova e pericolosa minaccia, la Legione Rossa, ha preso il controllo dell’ultima città e ha spogliato i Guardiani dei loro poteri, e a noi toccherà risolvere la situazione, cercando l’aiuto di vecchie conoscenze, come Cayde-6, Zavala e Ikora, e alcuni volti nuovi come Hawthorne. Abbiamo un nemico principale, Dominus Ghaul, e il nostro compito sarà sventare i suoi piani…
Il design delle missioni fatica un po’ a sorprendere, e questo accade ultimamente a molti shooters, e la storia a volte dà l’impressione di essere un enorme tutorial, che presenta e introduce man mano le differenti possibilità di gioco. È impossibile fare a meno della Campagna, dato che è da questa che si sbloccano i personaggi e le loro missioni, negozi e modalità di gioco, come il competitivo, quindi il primo obiettivo di Destiny 2 è superare a storia, poi ci sarà tempo anche per tutto il resto.
Una delle missioni che abbiamo giocato è risultata particolarmente epica e spettacolare, con protagonisti i veicoli, pilotando diversi tipi di navi e carri, e potrebbe benissimo essere scambiata per una missione di un qualche Halo. È durante la seconda metà della modalità campagna che le cose diventano davvero interessanti, anche nell’endgame, che avevano promesso essere sorprendente.
Un’esperienza di gioco disegnata meglio
Destiny 2 è un sequel abbastanza continuista all’apparenza, ma quando cominci a scavare scopri un gioco molto più gradevole, pulito e disegnato meglio, in ogni comparto. Nella gestione dell’inventario, nel sapere a cosa serve ogni oggetto e come ottenere l’equipaggiamento che vogliamo, in avere in ogni momento ben chiaro cosa possiamo fare e dove farlo, e anche nella stessa navigazione nell’Universo del gioco, con pratici viaggi veloci o la possibilità di spostarsi direttamente da un pianeta all’altro.
Tramite delle pratiche tab nel menu principale veniamo guidati e ci informano delle missioni che abbiamo intrapreso e quali sono disponibili, cos’è consigliato fare a continuazione o cosa possiamo fare per aumentare il livello di esperienza o Luce. Tutto questo in modo da evitare di ritrovarci dispersi e senza sapere cosa fare, come invece accadeva nel primo Destiny.
È stato detto nei giorni scorsi che Destiny 2 potrebbe avere meno missioni principali rispetto al primo capitolo, ma questo è un fatto aneddotico, e vi assicuriamo che ci sono contenuti per un bel po’, che è un gioco molto più grande, con un sacco di cose da fare, ed è importante che questi contenuti siano più chiari e strutturati meglio.
Tra missioni della storia, le avventure (elaborate missioni secondarie con narrativa), pattuglie, eventi pubblici, i settori perduti (dungeon nascosti molto interessanti), assalti, esplorare i pianeti alla ricerca di risorse e collezionabili, il multiplayer competitivo e il primo raid, che arriva la prossima settimana, ci vorrà un po’ prima di annoiarsi con Destiny 2.
Come spazio sociale e luogo per commerciare e gestire l’inventario, questa volta la Fattoria sostituisce la Torre, un luogo in cui basicamente possiamo realizzare le stesse azioni, ma tutto è un po’ più immediato, non sono più necessarie quelle passeggiate inutili. Ci sono anche alcuni segreti e curiosità, come una zona in cui possiamo giocare a calcio, con segnapunti incluso.
Dopo le prime 15-20 ore di gioco avevamo ancora l’impressione di aver appena sfiorato la superficie, scoprendo cose nuove in ogni momento, e una volta raggiunto il livello massimo inizia la sfida di migliorare l’equipaggiamento e aumentare il livello di Luce.
Il primo era un gioco che creava dipendenza, ma questo, avendo più contenuti strutturati meglio, oltre ad avere più pezzi d’equipaggiamento e sbloccabili per personalizzare i personaggi, crediamo abbia potenziale per creare assuefazione. Ma se sei un veterano del primo gioco e hai passato migliaia di ore a giocare al primo Destiny, quest’esperienza potrebbe sembrarti un po’ ripetitiva, anche se senza dubbio è migliore.
Sparare è sempre ugualmente divertente, grazie all’impeccabile gunplay, è emozionante ogni volta che ottieni un nuovo pezzo d’equipaggiamento, dato che è divertente migliorare il nostro personaggio, inoltre è un piacere girare gli scenari grazie ad ambientazioni curate, ed è sempre un gioco con una grande personalità, che offre qualcosa di unico nel suo genere.
Vedremo se questa volta Bungie fa centro e riesce a convincere tutti, sia quelli che hanno gioito col primo, che vorranno far tornare anche nel secondo, che quelli che non hanno gradito la proposta, o anche nuovi giocatori che non l’avevano provato.
Il sistema di progresso
Salire di livello era una cosa difficile da assimilare nel primo gioco. I primi 20 livelli venivano superati in modo semplice, bastava eliminare i nemici che ci si paravano davanti. Ma una volta raggiunto il massimo livello, avevamo soltanto l’opzione di aumentare il livello di Luce, ottenendo engrammi ed equipaggiando le migliori armi e armature.
Questo stesso sistema viene utilizzato da Destiny 2, ma è stato ripulito per rendere l’esperienza meno frustrante. Per cominciare, gli engrammi di livello basso vengono automaticamente decifrati, e dà l’impressione che le ricompense ottenute siano a un livello più equilibrato con le missioni da compiere. A partire dal livello20 iniziamo a ricevere engrammi esotici, oltre a miglioramenti per le armi e armature e gli shader, per cambiare l’aspetto. Queste modifiche si applicano ai pezzi, non a tutta l’armatura.
In questo momento iniziamo anche a ricevere navi e colibrì – la moto volante – che ci aiutano a spostarci nella galassia… E si sbloccano anche le sottoclassi. In questo modo la profondità di gioco (e le opzioni di personalizzazione) sono molto superiori a quelle sperimentate tre anni fa nel primo Destiny. Anziché entrare a far parte di una fazione, possiamo ottenere più ricompense svolgendo compiti per personaggi secondari come Devrim Kay nella EDZ, o migliorare la nostra reputazione coi diversi personaggi della Fattoria.
L’esperienza social
Destiny 2 è un’esperienza multiplayer. Possiamo incontrare altri guardiani negli spazi aperti di ogni pianeta, e unirci a eventi – normali o eroici – o semplicemente condividere momenti d’esplorazione. Ma il centro dell’interazione è La Fattoria (che sostituisce la Torre del primo). Lì possiamo decifrare gli engrammi esotici, ricevere missioni e ricompense dai leader, comprare armi e modifiche… E ovviamente incontrare altri guardiani. C’è anche un posto dove comprare oggetti con micro transazioni (con soldi reali).
Man mano che il gioco avanza, le opzioni nella Fattoria aumentano. Possiamo esplorare per vedere che zone abbiamo aperto, con nuovi personaggi, o giocare una partita di calcio, in un rudimentale campetto adiacente. Eppure, le interazioni tra i guardiani sono abbastanza limitate. Abbiamo diverse “emote” da usare con la croce direzionale, ma è un sistema molto rudimentale, e manca ancora la possibilità di scambiare equipaggiamento, ad esempio.
La parte migliore del gioco sono sempre gli assalti e incursioni; livelli epici che si affrontano in cooperativo. Da una parte, le incursioni hanno superato la loro principale difficoltà. Prima era necessario riunire 6 amici per affrontare alcune delle prove proposte, ma grazie all’aggiunta dei clan, possiamo unirci a un gruppo per affrontare queste modalità.
Il matchmaking – la selezione automatica del team – funzione negli assalti per tre giocatori. Non sono sfide molto complicate (possiamo infatti andare per i fatti nostri senza coordinare le azioni col gruppo e avere comunque successo) ma la sensazione è sempre ineguagliabile.
Le battaglie nel Crogiolo
Il Crogiolo è la modalità competitiva di Destiny 2, in arene chiuse e con modalità esclusive. Le diverse sottoclassi – con abilità speciali – e l’uso di munizioni pesanti per usare una terza arma, danno una certa personalità rispetto ad altri FPS generici, anche se il ritmo di questi incontri sembra un po’ lento. Ci siamo divertiti molto in queste mappe, con un design solido preso dalla modalità campagna e con modalità per 8 giocatori come Sopravvivenza (con 8 vite per squadra), Supremazia (ispirato a una modalità ci Call of Duty) o i classici Deathmatch e Detonazione.
Il Crogiolo è un buon modo per allenare le nostre abilità di guardiano, ottenere pezzi d’equipaggiamento esclusivi e aumentare velocemente il livello, ma ha perso alcuni elementi caratteristici, come le modalità di gioco per 12 giocatori o l’uso dei veicoli in grandi mappe.
Comparto visivo e sonoro
Destiny 2 aveva assolutamente bisogno di miglioramenti visivi. Il primo gioco si “trascinava” il lancio sia nella scorsa generazione di console che su PS4 e Xbox One. Ma questa volta il gioco è stato ottimizzato per le console attuali. Anche senza essere una rivoluzione, si possono osservare importanti migliorie all’illuminazione e le particelle (anche se i visi sono sempre un po’ inespressivi). Sia su PS4 Pro che su PC e Xbox One X è possibile usare la risoluzione 4K, il che fa sì che scenari e nemici diano il meglio (a patto di avere una TV 4K). Ma le versioni per console e la versione PC hanno un’enorme differenza: se il gioco mantiene 30 FPS sulle console Sony e Microsoft (anche nel multiplayer), gli utenti PC potranno usufruire dei 60FPS.
Il comparto artistico aiuta molto. Il design dei pianeti (con una palette a doppio colore, che nel primo gioco solitamente era monocromatica) le armi e l’interfaccia (recuperate da Destiny) è impeccabile. La colonna sonora di Michael Salvatori (al posto di Martin O’Donell) era una delle grandi preoccupazioni per questo capitolo, ma mantiene un buon livello, anche se non raggiunge la prima. Bungie ha chiarito che non ci sarà una canzone di Paul Mcartney, ma lo sviluppo è altrettanto ambizioso.
Prima Valutazione
Abbiamo l’impressione che è così che avrebbe dovuto essere il Destiny originale; è stato migliorato in tutto quello che offriva, anche se senza cambiamenti drastici. È difficile dare un voto, dato che l’esperienza è appena agli inizi (cercheremo nel caso di completare questa recensione in futuro).
Il gioco, come dicevamo prima, conserva un sensazionale “gunplay”, con nemici intelligenti e armi ben disegnate. Gli scenari sono pieni di angoli da esplorare e hanno un’architettura impeccabile, e l’esperienza multiplayer, ispirata agli MMO, regala momenti epici. La navigazione è più semplice – grazie alle zone d’atterraggio disseminate in tutti i pianeti, i punti di teletrasporto e il fatto di non dover uscire nell’orbita tanto spesso) e la campagna è molto più completa.
Inoltre, le missioni in Destiny 2 sono più variate (grazie all’inserimento dei Settori Perduti e avventure, oltre ai numerosi eventi pubblici) e il sistema di migliorie è più accessibile.
Tecnicamente migliora quanto basta, e il design è sempre impeccabile. Ma inevitabilmente perde di freschezza e l’esperienza non sempre più così nuova (in alcuni momenti abbiamo avuto la sensazione di giocare un’altra espansione del primo).