Knack 2 è finalmente arrivato. Il secondo capitolo del gioco sviluppato dal creatore di PlayStation 4 (Mark Cerny) è tra noi. Che ci dobbiamo aspettare?
La minaccia per l’umanità è tornata, ma per affrontarla ritorna il nostro eroe. Una delle mascotte più atipiche del marchio PlayStation è ritornato per dimostrare di che pasta è fatto. La sfida è importante, data la delusione del primo capitolo, ma questa volta vuol essere all’altezza. In questa recensione di Knack 2 ti raccontiamo com’è andata!
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God of War per gli amanti del sangue. The Last of Us per gli amanti delle grandi storie. Gran Turismo per gli amanti della velocità. Uncharted per gli amanti delle avventure. Gravity Rush per chi ama le avventure colorite e irreali… È difficile capire che mercato punta Sony con Knack. La fascia infantile degli utenti PlayStation 4 non ha molti giochi da giocare. E, anche se è facile sentire voci chiaramente infantili insultarci nelle sessioni di gioco su Call of Duty e GTA, certo è che prodotti dedicati possono, e debbono, ancora avere uno spazio di mercato.
La parte che sorprende è che si punti ancora sulla figura di questo simpatico mostro costruito con una miriade di pezzi nonostante i risultati non eccelsi del primo videogioco. Avrebbe dovuto cercare qualcosa di nuovo? È corretto continuare a puntare su questo peculiare eroe? Certo è che la decisione appare strana, dato che le aziende tendono ad abbandonare i propri marchi ai primi segni di cedimento, e non è solito vedere questo tipo di insistenza. Il problema avuto dal primo capitolo, sintetizzando alla veloce, era di peccare di limitato e ripetitivo. L’idea era buona, ma il gioco non aveva la qualità che ci si aspettava da un videogioco di lancio per PlayStation 4.
“È perché è pensato per i bimbi”, dicevano molti utenti. Come se i giocatori più piccoli dovessero accontentarsi di qualsiasi cosa, e questo dovesse essere una giustificazione per dare al gioco un voto più alto a un prodotto non certo mediocre, ma appena decente. Usando come esempio il grande schermo, ricordiamo che Pixar è riuscita a creare film che funzionano a due livelli diversi: Da una parte divertono i bimbi, e dall’altra hanno una serie di sotto storie più profonde ed elaborate che servono ad intrattenere gli adulti che, ora si, hanno voglia di accompagnare i propri figli al cinema. Vediamo se Knack 2 funziona a due livelli, o se rimane ancora nella zona grigia del titolo precedente.
In mille pezzi!
La storia di Knack 2 è la tipica minaccia che incombe sulla Terra. Questa volta con l’apparenza di un gruppo di verdi goblin che cercano di distruggere la pace e l’armonia che regna nel nostro mondo fantastico. La continuazione suppone il ritorno di alcuni visi familiari, da una parte i non troppo carismatici umani che, a parte lo scienziato, non sono memorabili né nell’aspetto né per comportamento e dialoghi. Ma significa anche il ritorno dello stesso Knack, una simpatica creatura che ha la peculiare abilità di decomporsi in pezzi che poi può rimettere insieme per recuperare la forma originale o per aumentare le dimensioni fino a quote impensabili. In fin dei conti è questo che realmente importa, dato che l’argomento non va oltre a quanto visto nell’originale e semplicemente è lì per giustificare il viaggio che ci porterà da uno scenario all’altro per le circa 10 ore che può durare la storia.
Qui il gioco ottiene una certa componente di varietà che è molto gradita, e che risolve uno dei grossi problemi attribuiti al primo gioco: quello di essere ripetitivo. E questa varietà non è dovuta al fatto che un capitolo sia in una città, un altro in una fabbrica e un altro nel deserto. No, è derivato dal fatto che ognuno di questi luoghi offre cose che, anche se non completamente diverse, permettono un cambiamento dei ritmi che si presta molto bene al gioco. Per esempio, ce ne sono alcuni molto votati ai combattimenti, altri dove i rompicapo la fanno da padrone, altri con una forte essenza platform… Non è l’invenzione della ruota, ma paragonato allo schema del primo gioco, è un notevole passo in avanti.
Il Combattimento è una parte del gioco, e funziona bene. Ci sono diversi livelli di difficoltà per adattarsi alla persona che gioca a Knack 2, quindi non aver paura che non rappresenti una sfida visto il target prettamente infantile (il livello di difficoltà più alto è una sfida importante). Ma, i checkpoint decisamente ravvicinati danno la sensazione che non si perda un granché nel morire. Ciò che in questo capitolo migliora sensibilmente nei combattimenti non è solo che sono studiate meglio in quanto a presenza, ma che ci sono diversi tipi di avversari che costringeranno a usare diverse strategie per non finire a premere pulsanti a caso. Quelli che lanciano proiettili costringono ad avvicinarci schivando, quelli con scudo invitano a distruggere prima la protezione con una determinata mossa per renderli vulnerabili, e ce ne sono altri con protezioni elettriche e altre amenità.
In ogni caso, non aspettarti niente di troppo sofisticato perché ci sono appena tre tipi di combinazione di colpi, uniti al salto o a tenere premuto un pulsante preciso per aumentare le proprie possibilità, ma il gioco è molto intelligente nel proporre una progressione. Non solo derivata dalle classiche abilità sbloccate, che sono vincolate all’accumulo d’esperienza, ma anche perché in alcuni livelli il protagonista adotta diverse forme, come nel primo gioco, ma con maggiore generosità e miglior tempismo nell’alternarle. Senza che nessuna di esse ci sorprenda, è comunque gradevole vedere come Knack in miniera utilizza le rocce per acquisire una serie di abilità speciali che facilitano il loro utilizzo per andare avanti, o che in un altro ambiente rivesta il proprio corpo di ghiaccio, usando abilità basate sull’ambiente.
Come puoi immaginare, queste abilità non si applicano solamente alle scene d’azione, ma si applicano anche ai puzzle. Ce ne sono ancora molti basati sul cambiamento di dimensioni e nell’infiltrarci in miniatura per arrivare in un luogo apparentemente inaccessibile, azionare un qualche meccanismo e aprire una porta per poter passare con la nostra forma normale. Ma ce ne sono anche di più sofisticati in cui vengono messe in gioco le carcasse metalliche, di pietra o di ghiaccio e che, lasciate in posti strategici, servono a superare alcuni rompicapo. Ovviamente, niente di troppo difficile o che metta in pericolo un ritmo che Sony Japan ha voluto mantenere veloce e fluido.
Il mio amico gigante
Finora abbiamo parlato degli aspetti in cui Knack 2 migliora, ma ci sono ancora alcuni punti in cui è sempre debole. Ci sono ancora alcuni schemi d’azione un po’ noiosi, come quello di tenerci rinchiusi tra le ondate dei nemici con qualsiasi scusa. Ed è persino facile stufarsi di alcuni livelli che sembrano essere incentrati solamente sull’azione e che mettono dinnanzi a noi combattimenti senza tregua che non danno l’idea di progresso o divertimento. Inoltre il comparto estetico non aiuta, dato che anche se ci sono alcune parti fantastiche dal punto di vista tecnico come il movimento dei pezzi e la loro fisica, certo è che il gioco sbaglia dove uno meno se lo aspetterebbe in una produzione Sony: nel dotare di personalità, stile o vita un mondo di fantasia e i personaggi che lo abitano.
Infatti, e non solo riguardo a questo, ci sono molti elementi di mancanza di coerenza che riempiranno il web di critiche, sappiamo quanto la rete sia suscettibile a certi argomenti, come il fatto che passiamo buona parte della trama accompagnati da umani che non fanno altro che fare atto di presenza quando hanno qualcosa da dire (per lo più frasi senza alcun peso), anche se questo significa che ignorino scalate, porte chiuse o battaglie con centinaia di nemici senza farsi vedere tra il punto A e il punto B. Certo è che questi fatti tolgono veridicità alla storia, ma dato il grado di fantasia di questo gioco noi non abbiamo niente di cui lamentarci.
Ciò che appare più grave invece sono cose come l’abuso dei QuickTime Events. Non è che la storia sia piena di questo tipo di attività che costringe a combinare tasti, ma ne troveremo parecchi. Questi sono accompagnati da impattanti sequenze di acrobazie del protagonista, ma le stesse scene si ripetono frequentemente e se uno di questi eventi ci sorprende, poi si farà rivedere ancora e ancora…
Che poi è un po’ la sensazione che lascia Knack 2. È un ovvio miglioramento rispetto al primo capitolo, ci mancherebbe, ma avrebbe potuto essere nettamente superiore. Volete alcuni consigli per migliorare la formula? Ridurre il numero dei QuickTime Events e lasciare unicamente quelli necessari per lasciare una serie di scene spettacolari. Aumentare il numero di mosse di combattimento e mischiarli meglio dando maggiore rilevanza all’essere piccolo o grande per creare qualcosa di unico. O, per fare un esempio, migliorare il design delle piattaforme per farci percepire un ritmo tra queste concatenando i salti tra loro: qualcosa che permetta di muoverci con una vera agilità tra un salto e un altro e non come adesso, che ci fa sentire un elefante in una cristalleria sia nella forma grande (per cui questa goffaggine è giustificata) che nella piccola, che dovrebbe essere più agile.
Ma in questa seconda metà della recensione non vogliamo concentrarci solo sulle parti negative, dato che abbiamo lasciato il meglio per il finale. Parliamo della modalità cooperativa. Viene sottovalutato negli ultimi tempi quanto possa essere divertente essere seduti con un famigliare o un amico nello stesso divano giocando alla stessa avventura, e Knack 2 sa che lì c’è molto da guadagnare e da offrire, e lo fa brillantemente. È facile perdonare alcuni dei problemi dell’avventura se abbiamo una buona compagnia al nostro fianco, e nonostante non sia stato sfruttato al massimo con sfide proprie o ricompense specifiche che valgano la pena, di certo è il modo migliore per giocarlo.
Conclusioni
Knack 2 è un buon gioco, ma anche uno di quei giochi che pochi ricorderanno tra un anno o due. Non abbiamo problemi col fatto che questo gioco di Sony Japan non voglia offrire niente di nuovo, non possiamo chiedere al genere di rinnovarsi ogni anno, ma non riesce a offrire niente di memorabile nemmeno con una premessa così promettente e contando su un mondo di fantasia in cui i responsabili avrebbero potuto dettare qualsiasi regola avessero voluto. Nonostante questo, e con l’intenzione di concludere nel tono ottimista che i miglioramenti del sequel meritano, valutiamo molto positivamente il progresso portato a termine e gli sforzi ben riusciti nell’offrire un cooperativo che finisce con l’essere la nota più positiva di Knack 2.
Knack 2
37,69€Pro
- I miglioramenti rispetto al primo capitolo sono innegabili.
- La modalità cooperativa è decisamente buona.
- C’è un senso di varietà ben riuscito.
Contro
- Mai troppo agili nelle piattaforme.
- Alcune decisioni di design appaiono inappropriate.
- Con maggiori possibilità e meno frequenza, i combattimenti sarebbero meno monotoni.
- La trama, la fantasia e i personaggi sono poco sfruttati.