Il notiziario investigativo francese Mediapart ha pubblicato una dichiarazione dopo essere stata assolta da tutte le accuse di diffamazione presentate dai dirigenti di Quantic Dream David Cage e Guillaume de Fondaumière.
È la prima dichiarazione formale proveniente da una delle parti coinvolte da quando il verdetto del tribunale è stato raggiunto all’inizio di questo mese.
La dichiarazione rivela che Cage e de Fondaumère avevano obiettato a sette passaggi nell’articolo di Mediapart riguardanti le loro azioni come dirigenti di Quantic Dream, sviluppatore di Heavy Rain e Beyond: Two Souls. Ha anche rivelato dettagli di fotomontaggi offensivi del personale e pratiche che hanno sollevato questioni ai sensi del diritto del lavoro francese.
Tre dei passaggi sono stati rapidamente respinti dal tribunale, mentre quattro sono stati ulteriormente esaminati. La sentenza di inizio mese alla fine ha stabilito che tutti questi avevano “una base fattuale sufficiente”.
In particolare, il tribunale ha riscontrato passaggi relativi al licenziamento di de Fondaumière dallo studio, successivo incasso di € 100k, e poi ha continuato a lavorare in azienda per essere precisi.
La corte ha anche ritenuto che la relazione sulle procedure di licenziamento dello studio per altri dipendenti fosse accurata, nonché la constatazione che Quantic Dream non aveva dichiarato correttamente alcuni pagamenti al personale.
Infine, la corte ha ritenuto che la relazione fosse scritta in “buona fede”, fosse nell’interesse pubblico e che Mediapart si fosse rivolta sia a Cage che a de Fondaumière per le loro risposte.
Come riportato all’inizio della settimana, anche l’azione legale di Quantic Dream come studio contro Mediapart e la pubblicazione francese Le Monde è fallita.
Ma Il caso personale di Cage e de Fondaumière contro Le Monde ha avuto successo. Un rapporto di Solidaires Informatique, tradotto da GamingPark, afferma che il caso di Le Monde era stato indebolito in quanto non poteva soddisfare l’onere della prova per alcuni elementi della sua segnalazione senza divulgando l’identità delle sue fonti.
