Bungie smentisce che Destiny 2 faccia uso del brevetto recentemente scoperto di Activision per potenziare le micro transazioni nei videogiochi.
Questa settimana è uscita alla ribalta la registrazione di un brevetto da parte di Activision che ha sollevato un’enorme polemica. Nel suddetto brevetto, viene menzionata una tecnologia che l’azienda vorrebbe implementare nel sistema di matchmanking dei giochi multiplayer competitivi per potenziare le micro transazioni.
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Destiny 2 e le micro transazioni incentivate
Lo schema di questa tecnologia è complesso, ma il riassunto dice che viene realizzata un’analisi, per esempio, degli accessori indossati dal personaggio di un giocatore di alto livello per far coincidere le sue partite con quelle di un novellino per incrementare le intenzioni d’acquisto di contenuti per migliorare.
A poche ore dalla pubblicazione della notizia, Activision è intervenuta per smentire che questo brevetto sia stato utilizzato in qualsiasi videogioco. Il produttore afferma che l’idea è nata da un team non vincolato direttamente con gli studi di sviluppo e che nessun gioco attualmente in catalogo ne fa uso.
Nonostante il comunicato dell’azienda, da Bungie, sviluppatore di Destiny 2 e vincolata alla multinazionale dei videogiochi, hanno voluto smentire categoricamente la presenza della suddetta tecnologia nel gioco, sostenendo inoltre che non fa nemmeno uso di sistemi simili a quello descritto nel brevetto.
DeeJ, community manager dello sviluppatore, ha smentito su Twitter che Destiny 2 faccia uso di una qualche tecnologia di questo tipo in questo modo: “Non troverete questa funzionalità nei nostri videogiochi, inclusi Destiny e Destiny 2”.
Destiny 2 è disponibile per PlayStation 4 e Xbox One, e arriverà anche in versione PC tra pochissimi giorni.
You won't find this functionality in our games, including Destiny or Destiny 2.
— DeeJ (@DeeJ_BNG) October 17, 2017