.Hack//G.U. Last Recode è uno dei remaster più completi finora visto nell’industria. Quanto peseranno gli anni su questo JRPG?
Ci troviamo di fronte a uno dei remaster più completi e di maggior richiamo degli ultimi, di cui abbiamo un sacco di cose buone di nonostante le meccaniche di gioco siano decisamente arretrate per via della sua provenienza dalla compianta PlayStation 2; e questo è un fattore assolutamente inevitabile per un remaster.
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In questo caso però, ci sono alcuni cambiamenti che consentono di rendere il sistema un po’ più interessante al giorno d’oggi, ma essenzialmente è sempre lo stesso gioco. Stiamo parlando di .Hack//G.U. Last Recode, una raccolta che si permetterà di giocare una saga lontana nel tempo con texture di una qualità sorprendente e sequenze video notevoli in perfetto stile anime, purtroppo tutto questo in inglese.
La prima cosa da fare è collocarci. .Hack è una serie anime di inizio anni 2000 in cui, per via di una serie di avvenimenti, uno dei protagonisti era impossibilitato ad abbandonare il gioco e da qui inizia una serie di trame (che non vi sveleremo nel caso volesse vedere la serie, anche se ad oggi può sembrare un po’ strana, ma vale la pena di guardarla). Avrete notato che la trama è molto simile a quella di Sword Art Online, entrambe provengono da novelle di un’epoca simile, anche se .Hack è leggermente precedente; ciò che era di moda all’epoca, accompagnato da una serie di giochi precedenti a questi.
Una trilogia +1
In questo remaster di .Hack//G.U., abbiamo un bel po’ di ore di gioco più che assicurate, con un totale di quattro videogiochi che potremmo anche considerare un videogioco molto, dato che tutti seguono la stessa trama è il finale di uno dei giochi è l’inizio di quello successivo, come se fossero i capitoli di una serie. In questa storia vestiremo i panni di Haseo, un giocatore del videogioco “The World”, MMORPG fittizio in cui il nostro protagonista vivrà gli avvenimenti che vengono narrati in questa saga.
Nel primo gioco Haseo vive una serie di esperienze praticamente subito, e queste lo fanno diventare un potente giocatore, mesi dopo soprannominato “The Terror Death”, un famoso giocatore considerato PKK. Nel gergo di quell’epoca un PK era un Player Killer, un giocatore che si dilettava uccidendo altri giocatori, presenti in modo molto importante in videogiochi come Lineage II. In questo caso il nostro protagonista si dedica a sconfiggere questi giocatori da solo, non è una persona che ami particolarmente la compagnia.
Apparentemente abbiamo già il nostro protagonista ha pieni poteri, ma non sarà così facile, dopo un susseguirsi di impressionanti sequenze in puro stile anime incontreremo la nostra nemesi, “Tri-Edge”, un giocatore relazionato con la scomparsa di una compagna del protagonista nei mesi in cui è diventato il potente giocatore che è. A questo punto ci faremo molte domande, dato che il gioco ci metti in situazioni di qui non capiamo la provenienza, anche se una parte di questi può essere capita giocando i giochi precedenti; ma le troppe informazioni iniziali si forniscono alcuni indizi sugli avvenimenti.
Nonostante questo la storia continua e il nostro nemico ci mostra uno strano potere: ripartiamo daccapo, torniamo al livello 1. Da questo momento seguiremo la trama che comprende i tre giochi +1 che compongono questo remaster, vivendo le avventure di Haseo come sede di un anime si trattasse. In altre condizioni recensendo i giochi in modo individuale commenteremmo l’inizio di ciascuno, ma essendo una raccolta sentiamo di non doverlo fare, dato che abbiamo ore e ore con una trama che, sebbene non sia la migliore della storia, pensandola come un anime possiamo essere soddisfatti. Inoltre conta su una colonna sonora molto epica che accompagna perfettamente la trama e ci permette di immergerci pienamente.
Il sistema di combattimento è in stile action, ma basato sugli scontri. Si crea una zona chiusa e lì combattiamo, attaccando con un tasto e stando attenti per bloccare e adattarsi ai nemici. Il sistema si percepisce rigido, ma dobbiamo accettare che nonostante alcuni cambiamenti è pur sempre un gioco con oltre 10 anni. Nonostante questa rigidezza, troviamo certi elementi che rendono il combattimento più interessante, ovviamente abilità che svilupperemo man mano che aumentiamo di livello, semplici da utilizzare dato che il tempo si ferma permettendoci di pensare, anche se non è strettamente necessario. Il punto con questa abilità è riuscire a farne buon uso, soprattutto quando il nostro nemico diventa viola, consentendoci di attivare il Renge-Ki, un’azione legata alla vita che utilizziamo, donando morale al nostro gruppo. Se riusciamo a riempire la barra della morale, potremo utilizzare abilità speciali di squadra, che concedono un importante vantaggio in combattimento, di conseguenza è necessario gestire bene il loro utilizzo.
Un altro elemento interessante è il fatto di poter creare un team con i personaggi che abbiamo, che avanzando nel gioco aumenteranno. Questi sono autonomi, ma è interessante avere a disposizione diversi alleati, anche se spesso il gioco formerà team obbligatori. Ogni tanto affronteremo battaglie di avatar, è un punto diverso nel gioco con diverse meccaniche, ma credo sia qualcosa che dovete scoprire da soli nel gioco, quindi non vi darò altri dettagli, vi dico solo che una parte molto vistosa.
Il contenuto in linea generale è ampio, da diversi tipi di armi per il nostro protagonista, come daghe o spadoni, a differenti tipi di consumabili, che servono a curarsi o a realizzare attacchi specifici, per fare qualche esempio. Come al solito in questo tipo di giochi, ci sono negozi è forte per creare oggetti, oltre ai soliti forzieri. Ma attenzione! Alcuni nascondono delle trappole. Avremo a disposizione anche armature e accessori, in linea generale l’equipaggiamento è mediamente configurabile e allo stesso tempo troppo incamminato verso come deve diventare il nostro personaggio.
Per quanto riguarda le mappe, ce ne sono diverse a disposizione, e si sbloccheranno man mano che avanziamo nella storia, ma è molto schematiche e geometriche, proprio come i dungeon, che non sono di grande impatto, anzi, abbastanza semplici, pur se non troppo ripetitivi. I dungeon hanno una meccanica un po’ strana, in cui otteniamo Chims battendo insetti denominati Chim Chim, con cui possiamo attivare porte e altre cose. Questo gioco ha una strana fissa col farsi attivare cose o eventi prendendoli a calci. I boss sono solitamente abbastanza spettacolari, e a volte richiedono un po’ di allenamento da parte nostra o semplicemente di giocare con un po’ di cura. Dobbiamo menzionare che oltre alla trama principale abbiamo a disposizione anche missioni secondarie, che permettono di ottenere oggetti che possono essere molto utili. Anche andando avanti nel gioco troviamo alcune sorprese, come ad esempio andare in moto nella città principale, che non è particolarmente utile dato che contiamo sul teletrasporto, ma fa un po’ di scena.
In perfetto stile anime
.Hack//G.U. Last Recode è un videogioco che emula un anime, e lo fa particolarmente di, con una colonna sonora spettacolare e sequenze video di grande impatto. Nei quattro giochi vivremo diverse situazioni, alcune un po’ forzate, ma in fin dei conti parliamo di un anime. Prende spunto da queste storie serie con un po’ di umorismo che cercano di far variare un po’ la trama. Dovete sapere fin da subito che per percepire la reale profondità dobbiamo giocare i quattro giochi, dato che come abbiamo detto in precedenza sono come capitoli di uno stesso anime in cui possiamo apprezzare seriamente uno sviluppo del protagonista e dei suoi alleati con alcune incorporazione a sorpresa andando avanti nella storia.
Il design dei personaggi di grande richiamo. L’evoluzione di Haseo è parecchio vistosa, dato che è il protagonista, gli altri compagni più o meno rimangono uguali, ma con qualche eccezione. A questo punto possiamo vedere design realmente spettacolari e altri un po’ strani, in perfetto stile dell’epoca, non dimentichiamo che il design originale della serie è di Gainax e quindi prende spunto da serie come Evangelion. Le voci, sia del protagonista che degli altri, sono molto riuscite nella propria versione in giapponese, insieme alle animazioni rappresentano la parte migliore del gioco, che non spicca per il sistema di combattimento, ma è abbastanza da invogliare a continuare il gioco. Senza dubbio, questi videogiochi ricreati da zero al giorno d’oggi sarebbero impressionanti.
Contesto e qualche follia
In questi giochi della serie .Hack troviamo una quantità di contesto impressionante, e possiamo apprezzarlo quando ci troviamo costretti a disconnetterci, all’interno del gioco stesso, per vedere le e-mail che ci arrivano, a cui possiamo rispondere con un messaggio preimpostato, ma che danno valore al contesto della storia. Può sembrare che questo possa intorpidire l’esperienza di gioco, ma occorre capire che nell’intenzione narrativa ha un senso, dato che il videogioco cerca di emulare un MMORPG.
Inoltre troviamo i forum, sia quelli ufficiali dedicati a “The World” che quelli non ufficiali, che ci saranno non solo una quantità incredibile di informazioni sulla lore di The World ed eventi che si suppone avvengano, ma anche notizie sul mondo reale che circonda l’epoca di questo gioco, fornendo un contesto molto più ampio di ciò che potremmo immaginare. Abbiamo informazioni da leggere per un bel po’, e persino una specie di YouTuber chiamato Salvador Aihara e un sito Web ufficiale. Senza dubbio questo gioco vuole farsi sentire che fuori c’è qualcos’altro, anche se non è così.
Oltre a tutto questo, abbiamo il Terminal Disc o “ALTIMIT”, che mediante alcuni video ci fornirà altre informazioni su “The World”, informazioni che si sbloccheranno man mano che avanziamo nei quattro giochi. Con tutte queste informazioni possiamo venire a conoscenza di cose avvenute nei giochi precedenti, in modo da sapere altre informazioni su Tri-Edge e il mondo che ci circonda. Senza dubbio il lavoro di contestualizzazione in questo gioco è impressionante, enorme ed interessante, un videogioco che ci permetterà di passare intere ore.
Per quanto riguarda le follie, oltre all’umorismo del gioco, troviamo la modalità parodia, che altro non è che un doppiaggio buffo di alcune scene del gioco stesso. L’intenzione è di essere divertente, e sicuramente i giapponesi moriranno dal ridere con queste cose, ma partendo dal presupposto che noi lo leggiamo dalla traduzione inglese abbiamo la sensazione di non capire le barzellette, almeno non tutte, e di aver perso una grande quantità di dati che vengono forniti ma non sappiamo collocare, un peccato perché anche se non è necessario, è sempre carino quando i giochi interagiscono con i giocatori.
Molte ore ben investite
.Hack//G.U. Last Recode è un interessantissimo videogioco per tutti gli amanti dell’anime, con un sistema di combattimento accettabile e una trama degna degli anime migliori, con colpi di scena abbastanza sorprendenti e animazioni notevoli. L’impressione che traiamo da questa raccolta rimasterizzata è molto gradevole, ci ha sorpreso positivamente il modo di raccontare la storia, anche se a volte sembra un po’ intorpidita o cerchi di fare cose diverse come inviarci e-mail. Questo videogioco non può mancare nella raccolta di un amante degli JRPG che non sente gravare troppo il passare degli anni che limita le meccaniche di gioco.