Oggi molti Paesi dispongono di tecnologie di cybersecurity all’avanguardia per proteggere la regione. In sostanza, quando si pensa a chi è il più avanzato in questo campo, vengono in mente nomi come Stati Uniti, Cina o Giappone. Tuttavia, almeno per quanto riguarda quest’ultimo, la loro sicurezza informatica non è così raffinata come dovrebbe, visto che hanno impiegato quasi un anno per rendersi conto di essere stati violati. Come riporta il Financial Times, il Giappone ha un’agenzia di cybersecurity per la protezione del Paese, nota come Cabinet Office Cybersecurity Centre (o NISC). La missione dell’agenzia è coordinare la strategia nazionale per proteggere le infrastrutture vitali del governo e delle imprese giapponesi. Ma, per loro sfortuna, hanno rilevato attività non autorizzate nel sistema di posta elettronica dell’agenzia e se ne sono accorti solo nove mesi dopo.Un attacco informatico proveniente dalla CinaLa situazione sembra rappresentare una potenziale minaccia per la riservatezza dei dati e delle informazioni personali. Dal Giappone, l’intenzione del Paese è stata quella di mantenere discreta l’origine degli hacker; tuttavia, gli americani, che avevano avvertito il Giappone di una possibile falla nel loro sistema di messaggistica, rivelatasi poi vera, non sono stati così cauti come i giapponesi nel parlare di chi ha organizzato l’attacco. Secondo gli americani, i responsabili dell’attacco sono hacker cinesi. Gli hacker cinesi hanno avuto accesso al servizio di messaggistica giapponese per nove mesi, durante i quali hanno potuto raccogliere informazioni su agenzie governative, aziende e altri soggetti. Per quanto riguarda il Giappone, i responsabili hanno già assicurato di aver risolto la falla e che lavoreranno per rafforzarsi al fine di prevenire simili attacchi in futuro.In 3DGames | La Cina ha già in mente la sua prossima grande rivoluzione. Il governo spingerà per la produzione di massa di robot umani entro il 2025In 3DGames | Gli Stati Uniti investiranno 4 miliardi di dollari nell’ultima mossa contro Cina e Taiwan, ma la mossa è già criticata Immagine principale di Max Bender (Unsplash)