Prima di questo titolo, sono passati circa…15 anni dal mio ultimo gioco di calcio. Giocai a Fifa 98 e SWWS 98 su Saturn al tempo, e potete immaginare quanto sia rimasto ignorante su questo sport, tanto da sapere a malapena cosa fosse un fuorigioco.
Posso dirvi che grazie a Inazuma Eleven 2 ho ritrovato il piacere del gioco del calcio. Ma non vi annoio ulteriormente con le mie storie,passo dritto al sodo.
LA TRAMA
Come da premessa, io sono un completo ignorante su queste cose. Se al tempo conoscevo il nome Inazuma Eleven, è stato solo grazie al mio collega amante di anime, che guardava la serie,e per fargli compagnia l’ho seguita con lui in parte. E per me è stata una sorpresa scoprire che l’anime è nato dal videogioco. La trama pertanto è la stessa della seconda stagione dell’anime, ispirata proprio da questo. In Giappone è arrivata una squadra di calcio aliena, la Gemini Force della Alius Academy, con l’intenzione di eliminare tutte le scuole di calcio del territorio. La Raimon è una delle prime a subire la distruzione del proprio ritrovo, e la sconfitta contro la Gemini, nonostante questa fosse proprio uscente vincitrice dal torneo Football Frontier. Questa non accetta la sconfitta, ed il capitano Mark, protagonista della storia, decide di partire in viaggio coi suoi compagni alla ricerca di nuovi membri per la sua formazione, così da poter fermare la furia degli alieni.
Per chiunque avesse già visto l’anime, non vi sarà alcuna novità, anzi, saprete già tutto ciò che succede nel corso del gioco. Ma per chi non lo avesse visto, questa è una di quelle trame da paura: ricca di colpi di scena, di pathos, e con un crescendo che vi tiene incollati allo schermo del DS fino alla fine, per un numero totale di ore di gioco non indifferente, senza contare le missioni secondarie. Come molti giochi Made in Japan, Inazuma Eleven 2 è diviso in episodi/capitoli, ciascuno dei quali anticipato da un ottima sequenza animata, con una grafica da vero anime. Sequenze che vengono proposte anche in-game,in alcuni punti importanti della storia, e prima del menù d’avvio con un ottimo opening. Volete unire anime e videogiochi? Ecco ciò che fa per voi. Volete inoltre scegliere la vostra esperienza preferita? Sappiate che il gioco è uscito in due versioni: Bufera di neve e Tempesta di fuoco. Io personalmente ho giocato Bufera di neve.
IL GAMEPLAY
Non so voi, ma io leggendo “RPG di calcio” ho pensato “Eeeh?!?”. Ricordo che esistono già degli esperimenti con questi generi in Giappone, ma non ho mai avuto l’onore di provarli, e ciò mi ha incuriosito non poco. Lo stile delle sezioni esplorative in giro per la mappa del mondo è classico, per chi mastica i giochi di ruolo per console portatili: visuale dall’alto, sprite teneri a-là Final Fantasy delle ere passate, e tanti personaggi con cui parlare. Il vostro scopo, tra un evento e l’altro della storia, è reclutare quanti più calciatori possibili, così che possiate formare la squadra di calcio migliore di tutte. Gioca un ruolo fondamentale in questa missione la capacità di scegliere i giocatori migliori, allenarli disputando molte partite, e non fermandosi mai alle prime scelte. Per quanto alcuni dei calciatori migliori siano proprio quelli che la storia vi impone, grazie al sistema di ricerca di talenti, potreste scoprire vie molto più semplici per formare la squadra perfetta, con una vastissima scelta di membri che potrebbe soddisfare qualunque aspirante allenatore.
A queste sezioni, naturalmente, si alternano le vostre partite di calcio contro gli avversari. Il sistema non è dissimile da quello di una classica partita di calcio: formazione, calci d’inizio, rimesse, e tutte le regole da rispettare, fuorigioco incluso; ma in aggiunta vi sono statistiche, parametri, e attacchi speciali. La parte più figa, che subito mi è saltata all’occhio, di Inazuma Eleven 2, è che questo è uno dei pochi RPG dove lo stilo fa da padrone, con un sistema di controlli che rende giustizia all’innovazione del touch screen del Nintendo DS. Cioè, detto fra noi, ho giocato qualche gioco di ruolo sul DS: Final Fantasy di varie razze (escludendo dall’elenco Final Fantasy XII), Dragon Quest, Rhapsody, Pokemon Mistery Dungeon, Children of Mana, e qualche altro che ora mi sfugge; e nessuno di questi, e quando dico nessuno dico neanche uno, implementava in maniera fondamentale e/o utile il touch screen. A quel punto mi riprendo il Game Boy Advance e gioco a quello. Tutto questo per dire che manovrare i propri tiri, scegliere dove si devono muovere i vostri personaggi in anticipo (con una strizzatina d’occhio allo stile degli RPG strategici), e gestire le meccaniche di gioco con lo stilo, è una vera figata. È un sistema additivo, che rende divertente e concitata ogni partita di calcio con gli avversari. Ma solitamente non c’è RPG senza battaglie casuali, e Inazuma non fa eccezione a questa regola. Più volte la Raimon, durante il suo viaggio nelle città, incontrerà delle squadre avversarie da battere in un tempo limite. Fortunatamente il tutto è reso breve, e piacevole, da una buona alternativa al sistema di battaglia “partita di calcio”, chiamiamolo così. Mentre la vera e propria partita con 11 giocatori, 2 tempi, e tutte le regole, è destinata solo ai boss e alle squadre delle scuole rivali secondarie, per gli incontri casuali è prevista una partita di calcetto a 4 con due modalità disponibili, scelte a caso prima dell’inizio: ruba la palla entro il tempo limite, e segna entro il tempo limite. Gli incontri così si svolgono velocemente, volenti o nolenti, e vi stimolano a migliorare il vostro stile di gioco, così da evitare di perdere contro gli avversari, perdendo punti importanti.
COMPARTO TECNICO
Inazuma Eleven 2 è una piccola perla tecnica sotto ogni punto di vista. Non che da Level 5 ci si aspettasse di meno, con il curriculum che si ritrova alle spalle, ma vale la pena di citare lo spirito da anime che trasuda in ogni pixel di questo titolo, con le sue tecniche speciali che sanno di quelle mosse da brivido che ricordano quando da bambini gridavate “Onda energetica!!”, i suoi colpi di scena, i suoi intermezzi animati perfetti, e con un doppiaggio italiano con la D maiuscola. Se andiamo a parlare del comparto grafico, questo si mostra solido sotto ogni punto di vista: colori vivi e ricchi, animazioni che non perdono un colpo e fluide, realizzazioni artistiche molto ispirate, e uno sfruttamento delle capacità del Nintendo DS non indifferente. Non posso che parlare bene pure della colonna sonora, originale, e che possiede un opening cantato in italiano che mi è rimasto in testa.
“Tutti per uno, uno per tutti, Raimon!”
IL VERDETTO
In poche parole, Inazuma Eleven 2 è uno di quei titoli per cui sono partito scettico, pensando:”Questo non mi piacerà affatto!”, ed invece sono rimasto sorpreso dalla sua qualità ottima, e dal divertimento che ha saputo offrirmi. Se amate gli RPG, dovete far vostro questo titolo, che darà molto lustro alla vostra libreria personale, e se odiate i giochi di calcio, questa potrebbe essere una delle poche eccezioni che potreste fare nella vostra vita. Consigliatissimo.