Lo studio tedesco Daedalic Entertainment torna con la nuova avventura grafica Caos a Deponia, che riprende umorismo e giocabilità dei tempi d’oro del genere.
Palrare di un’avventura grafica dei tedeschi Daedalic Entertainment con Caos a Deponia è sinonimo di qualità. Molti giochi sono ormai stati pubblicati dai primi giochi che svilupparono, tra questo l’acclamato The Whisperer World. Senza alcun dubbio per questo studio le avventure grafiche sono una buona fonte d’ingressi e un vero successo ad ogni lancio.
Non sono molte le aziende che scommettono sui giochi punta e clicca, quel genere che ha avuto il momento d’oro durante gli anni 90. Questo genere scommette su uno stile di gioco più lento e riflessivo, e molti ad oggi lo trovano un modo lento e molesto per divertirsi. E trovarsi di fronte il mondo di Deponia, composto da una trilogia, sorprende parecchio.
Ma giochi come Fuga da Deponia o questo suo seguito confermano che il divertimento non è legato alla velocità, azione o altri elementi che forse per alcuni possono arrivare a intorpidire i progressi del giocatore.
Nel primo capitolo ci veniva raccontata la storia di Rufus, un ragazzo abbastanza pieno di sé, prepotente ed estremamente pigro che vive a Deponia, una specie di discarica per spazzatura. Il nostro simpatico protagonista desidera ardentemente andarsene da quel luogo e arrivare su Elisium, una città galleggiante che sta tra le nuvole. Ma durante il suo viaggio conosce una ragazza caduta dal cielo di nome Gal che funziona, proprio come un vecchio Nintendo, con cartucce programmabili.
Il bizzarro finale della prima avventura del nostro Rufus ci aveva un po’ spiazzato, ma tutto sommato era almeno un finale felice, ed è proprio in questo punto che Caos a Deponia inizia.
Le fionde fatte in casa sono una cattiva idea
Non appena iniziato troviamo il nostro particolare Guybrush Threepwood cercando di costruire una specie di fionda domestica, chissà se funzionerà o no…
Ma, aspetta! E quelli che non hanno giocato il primo capitolo? Niente paura, poco dopo l’inizio un video riassuntivo ci mostrerà brevemente gli avvenimenti del primo capitolo durante la nostra tentata fuga da Deponia.
E questo è tutto ciò che vi possiamo raccontare sulla trama. Tutto ciò che segue adesso sarà il tentativo di Rufus di recuperare la sua amata Gal, salvare Deponia e riuscire finalmente a scappare da lì. Vi diciamo solo che in questo capitolo si è scelta una narrativa più lineare e più curata rispetto al primo capitolo che riserva divertenti colpi di scena.
L’umorismo è sempre l0ingranaggio che fa girare questo gioco e su cui speriamo girerà anche il terzo capitolo. I testi sono pieni di umorismo, insulti e idee decisamente folli che ricorderanno i grandi giochi LucasArts. All’appuntamento sono presenti anche geniali dettagli nelle ambientazioni che ci sorprenderanno in più di un’occasione.
Se avete giocato il primo saprete che la causa di queste dosi elevate di umorismo era dovuto al nostro protagonista. In questo secondo capitolo l’umorismo è più sparso in tutta l’avventura, anche se poi viene concentrato maggiormente su Rufus. Siccome l’umorismo è una questione molto soggettiva, occorre dire che la natura scapestrata del nostro protagonista potrebbe non piacere a tutti, quindi se il primo capitolo non ti è piaciuto per questo motivo, forse dovresti comunque dare una possibilità a questo capitolo in cui è tutto un po’ più generalizzato.
Se c’è qualcosa in cui Daedalic Entertainment spicca sono i designer artistici che hanno in casa, e ancora una volta i loro stupendi e dettagliati lavori sono presenti in Caos a Deponia. Le eccellenti decorazioni che troverai durante l’avventura sono pieni di dettagli e con una buona scelta dei colori, creando un mondo vivo e totalmente diverso da altri. Proprio come il suo predecessore lo stile del disegno a mano mantiene la qualità della serie e persino la supera in alcuni scenari.
Ci è anche sembrato che le animazioni dei personaggi abbiamo ricevuto un lieve miglioramento e ora tutto si presenta un po’ più naturale e fluido.
La giocabilità non sorprende molto per via del genere, quindi non dovrebbe sorprendere nessuno. Segue la linea del primo capitolo. L’interfaccia è la stessa, i puzzle non sono estremamente complicati e ovviamente alcuni hanno soluzioni un po’ più ricercate. Niente di nuovo nell’orizzonte per quanto riguarda le avventure grafiche e nemmeno per quel che concerne questa saga.
La trama principale può essere completata in circa 10 ore di gioco per il giocatore medio di questo tipo di avventure. Se a tutto questo aggiungiamo molti personaggi nuovi e una quantità abbastanza accettabile di nuovi scenari ci rimane un’avventura che mantiene il sapore a gioco nuovo e che ti tiene incollato allo schermo con la speranza di risolvere quel puzzle in cui ti sei incastrato o, semplicemente, sapere che avverrà nella prossima schermata.
Musicalmente il gioco segue la scia di quanto sentito precedentemente offrendo melodie elaborate e molto variate durante tutta l’avventura.
Il gioco arriva completamente sottotitolato e doppiato in italiano, una lodevole scelta che noi premiamo.
Daedalic Entertainment ci offre poco meno di sei mesi dopo questo secondo capitolo di una fantastica saga che recupera tutto l’umorismo e la giocabilità che trovavamo in queste avventure negli anni 90.
Con Caos a Deponia hanno migliorato una serie che, sebbene non offra niente di nuovo all’industria, regala ai fan del genere delle avventure grafiche un’esilarante storia e un astratto e strano mondo in cui perderci. I puzzle che ci presentano non ci faranno sudare tre camicie, ma intrattengono per diverse ore e una folle combinazione di oggetti che provocheranno, insieme all’umorismo di Rufus, una serie di risate stupide a ogni nostro passo.